ROBERTO FASCIANI DIRETTORE DI EUROPE CHINESE NEWS

a destra, la Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, Angela Zhou

Roberto Fasciani è il nuovo Direttore di EUROPE CHINESE NEWS.

“EUROPE CHINESE NEWS” secondo il Sole 24 Ore (21. 3.2012), è “la più importante testata in ideogrammi scritta e stampata in Italia”. Fondata nel 2004, distribuita in Italia e in Europa, la pubblicazione ha anche una versione online in cinese sul sito http://www.ozhrb.eu e in inglese sul sito http://www.ihuarenbao.com/en/ . La Presidente della Società editrice è Angela Zhou, imprenditrice ben conosciuta, anche fondatrice e Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, società a capo del gruppo HUAXIA, una delle più importanti imprese cinesi in Italia. Il suo gruppo ha interessi in molti settori fra cui: media on e offline, media center, e-commerce globale, organizzazione di eventi, studi di consulenza, import ed export di beni di lusso e di prodotti alimentari, hotel, enoteche, ristoranti cinesi e occidentali, food & beverage, catering e ospitalità, agenzie di viaggi, società di consulenza per investimenti , promotore di mostre, studi legali, società di assicurazione, centri culturali e altri modelli multi-business. MILAN HUAXIA GROUP è una delle aziende di proprietà di imprenditori cinesi più influenti in Italia e una tra le più importanti società cinesi a livello internazionale.

ROBERTO FASCIANI: CONSULENZA COOPERATIVE, RELAZIONI SINDACALI, ANOMALIE FINANZIARIE


(dal febbraio 2013)
ROBERTO FASCIANI
ex funzionario Direzione Territoriale
del Lavoro di Milano
ex Presidente di Società Cooperativa
ex Revisore, Ispettore Straordinario,
Commissario Liquidatore di Società Cooperative su incarico del
Ministero dello Sviluppo Economico
attualmente dirigente sindacale
nazionale
responsabile CAF di Milano, Via
Antonio Fogazzaro 1 (scala sinistra, 3° piano)
sito web:
http://roberto-fasciani.blogspot.it/
cell. 3349091761
fax 1782736932
e-mail: roberto_fasciani@alice.it
(possono essere richiesti preventivi
via fax o via e-mail a cui verrà data pronta risposta)
assistenza anche on-line in tempi
rapidissimi e con prezzi promozionali.
CONSULENTE
SPECIALIZZATO IN MATERIA DI :
RELAZIONI
SINDACALI IN TUTTI I SETTORI
SOCIETA'
COOPERATIVE DI OGNI TIPOLOGIA
ANOMALIE
FINANZIARIE
in particolare:
RELAZIONI SINDACALI:
gestione vertenze di lavoro
accordi in sede sindacale
accordi sindacali per usufruire di
ammortizzatori sociali
analisi buste paga e conteggi
differenze retributive (anche in caso di lavoro nero)
assistenza nella stipula di
contratti aziendali e territoriali

SOCIETA' COOPERATIVE:
redazione di atti costitutivi,
modificativi, di liquidazione e statuti per ogni tipologia di
società cooperative e consorzi
redazione di pareri concernenti il
diritto societario cooperativo, il diritto del lavoro, la fiscalità
cooperativa, la vigilanza cooperativa, la legislazione cooperativa
regionale, nazionale ed europea, operazioni societarie straordinarie
redazione di regolamenti interni
(esempio: regolamento interno del socio lavoratore ex lege 142/2001,
regolamento per il conferimento, regolamento per l'attribuzione del
ristorno, ecc.)
redazione di bilanci sociali
specifici per le società cooperative
gestione delle cooperative e
miglioramento della democrazia interna
funzionamento organi societari,
gestione rapporti con i soci (adesione, recesso, esclusione)
forme di autofinanziamento
(aumento di capitale sociale, prestiti da soci, soci sovventori,
azioni di partecipazione cooperativa,prestiti obbligazionari)
fasi di liquidazione volontaria,
crisi aziendale (stato di insolvenza e procedure concorsuali)

preparazione al contenzioso in
materia di società cooperative, tributario, del lavoro,
previdenziale
assistenza nella gestione del
contenzioso commerciale ai diversi livelli (solleciti, recupero
crediti, messa in mora dei creditori)
corsi formativi in materia
cooperativa
elaborazione progetti per la
partecipazione a bandi per contributi specifici per le società
cooperative
adempimento delle prescrizioni di
legge in materia di privacy
rapporti con gli uffici della
Pubblica Amministrazione (Agenzia Entrate, INPS, CCIAA, Prefettura,
Tribunale, Ministeri, Regione, Comune, ecc.)
simulazione di revisione e
ispezione straordinaria per preparare la cooperativa ad affrontare e
a superare la stessa senza rilievi di irregolarità
supporto e analisi degli esiti
ispettivi
assistenza nella costituzione di
nuove cooperative (scelta del tipo, modello, della struttura
organizzativa e di controllo, individuazione delle forme di
agevolazione e di finanziamento)
Studio, ricerca e predisposizione
di ricorsi, appelli, memorie, comunicazioni, esposti, denunce,
istanze a uffici finanziari, previdenziali, del lavoro e ad autorità
di vigilanza e controllo
Consulenza e assistenza nella
trattazione, nella stipulazione di contratti e nella redazione di
atti, anche transattivi, di scritture private, di preliminari e per
ogni altra prestazione contrattuale di qualsiasi natura
formazione in materia di sicurezza
del lavoro
ANOMALIE FINANZIARIE:
rilevamento di anomalie contabili
dei conti correnti bancari
rilevamento di anomalie contabili
su strumenti finanziari (mutui, leasing, derivati)
rilevamento di anomalie contabili
in cartelle esattoriali
rilevamento di anomalie operative
nella gestione aziendale
anatocismo (calcolo degli
interessi su interessi: illecito civile)
Usura oggettiva e soggettiva
(illecito penale)
primo esame gratuito e, in caso
emersione anomalie, attività di recupero del dovuto
Dall'elencazione di cui sopra sono
in ogni caso escluse le attività cosiddette “riservate”, ossia
quelle che possono essere esercitate per legge esclusivamente dagli
iscritti in appositi Albi (in questi casi e solo ove assolutamente
indispensabile, verranno eventualmente suggeriti al cliente
nominativi di professionisti abilitati di fiducia del sottoscritto,
di provata esperienza nei relativi settori)
(rif. legge n. 4 del 14 gennaio 2013)
********************************************************************************


ROBERTO FASCIANI, Segretario Generale dell'A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Roberto Fasciani : incarichi, recapiti, siti

(sito relativo al periodo precedente all'1.7.2011: http://www.robertofasciani.blogspot.com/ ) -Segretario Generale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro sito web: http://agl-alleanzageneraledellavoro.blogspot.it/ twitter: @SindacatoAGL Facebook: confederazione.agl@gmail.com -Massimo Esperto di Cooperative di Edilizia Abitativa; -Amministratore Società Cooperative; -Relatore convegni e seminari sulla cooperazione; -Dirigente di Società Cooperative; -Commissario liquidatore nelle liquidazioni coatte amministrative e negli scioglimento d’ufficio delle cooperative; -Abilitato Revisore ed Ispettore Straordinario di Società Cooperative su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico, -Docente nei corsi in materia di sicurezza sul lavoro ed in materia di società cooperative; -Autore di libri e pubblicazioni recapiti: Via Antonio Fogazzaro 1 (scala sinistra, 3° piano),20135 Milano fax : 1782736932 cellulari: 3349091761, 3487245216, 3337011594, 3921232208 e-mail: roberto_fasciani@alice.it FACEBOOK: roberto_fasciani@alice.it Twitter: @FascianiRoberto

Sito dall'1.7.2011: www.roberto-fasciani.blogspot.it/

COLLEGAMENTO AL SITO DELL'AGL NAZIONALE

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£ Lavoratori Pubblici (ALP): http://alp-agl.blogspot.it

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£ Pensionati (ALPENS): http://alpens-agl.blogspot.it

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£ Lavoratori America Latina (ALAL): http://alal-agl.blogspot.it

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Roberto Fasciani dall'1/7/2011

Roberto Fasciani dall'1/7/2011
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Sede principale Via Antonio Fogazzaro 1 (scala sinistra, 3° piano), 20135 MILANO
fax 1782736932
In data 17/4/2011 sono state pubblicate sul sito della CSE SETTORE PRIVATO le opere del Dott. Vincenzo Ascoli dal titolo:

"I corpi intermedi tra Stato e cittadini nella società italiana"

"La partecipazione economica dei lavoratori all'impresa in Italia tra fallimenti e buone intenzioni"

Per scaricare le intere opere collegati al sito
www.cse-settore-privato.blogspot.com
e nella home page, in basso nella sezione "In evidenza nelle sezioni Documenti..." clicca sulle caselle con i titoli scorrevoli relativi alle opere del Dott. V. Ascoli: verrai subito indirizzato nella sezione "CENTRO STUDI E RICERCHE" nel quale troverai le opere pubblicate.




COMUNICATO STAMPA

"Lo Snaisc Calabria-Sicilia a colloquio con l´On.le Ferro"


La scorsa settimana si è tenuto un incontro tra una delegazione della Segreteria Snaisc interregionale Calabria-Sicilia rappresentata dal segretario interregionale Francesco Smeriglio e dai segretari provinciali Anna Parise, Antonio Alfieri ed il presidente della provincia di Catanzaro On.le Wanda Ferro.

Nel corso della proficua riunione sono state esposte le considerazioni sulla attuale organizzazione dell´attività revisionale nei confronti degli enti cooperativi che negli ultimi tempi, a fronte della dismissione di centri referenziali ed operativi prima incardinati nelle sedi delle Direzioni Provinciali del Lavoro, ha registrato una tangibile mancanza di idonea incisività con particolare riguardo all´evidente rallentamento del monitoraggio dei contributi revisionali cui le cooperative sono obbligate a versare ed all´affievolimento dell´obiettivo dell´attività ispettiva finalizzata a fornire soprattutto consigli ed orientamenti ai rappresentanti legali dei sodalizi, cui si ispira il decreto n. 220 del 2002.

Tale situazione, ha rimarcato la delegazione Snaisc interregionale, potenzialmente potrebbe alimentare violazioni di natura civilistica e fiscale e consolidare fenomeni distorsivi che mirano ad eludere disposizioni in materia contrattuale e previdenziale.

A conclusione, l´On.le Wanda Ferro, nel condividere quanto rappresentato, ha garantito di farsi portavoce ai vertici della politica nazionale.

L´ADDETTO STAMPA S.N.A.I.S.C.
(Valeriano De Angelis)




COMUNICATO STAMPA

"Vertice al Ministero con lo Snaisc"


La scorsa settimana presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sì è tenuto un tavolo politico che ha visto la partecipazione del Segretario Generale Francesco Verbaro ed una delegazione del sindacato Snaisc rappresentata dal Capo Ufficio Nazionale Rapporti col Parlamento Achille Perrucci.

Nel corso della riunione sono stati evidenziati i processi di cambiamento del mondo del lavoro che richiedono, con costante impegno da parte di tutti, l´utilizzo di competenze e specifiche professionalità sia nell´ambito pubblico che privato, nonché la ricerca di iniziative tese a favorire l´incontro tra domanda e offerta e ad avvicinare le competenze richieste a quelle disponibili o da formare.

A tal proposito l´impegno del ministro Sacconi, per favorire l´occupazione, è quello di incrementare il livello di impiego dei contratti di apprendistato rendendo il contenuto formativo più snello ed efficace e di incoraggiare l´utilizzo dei voucher.

Il confronto tra le parti ha registrato considerazioni sulla attuale convenzione tra i Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico inerente l´attività revisionale delle cooperative che al momento prosegue senza esitazioni a tempo indeterminato ma che si auspica, in un prossimo futuro, di meglio rafforzarla come organo di prevenzione e vigilanza in modo capillare nel territorio nazionale.

Le parti interessate hanno convenuto di proseguire il confronto con ulteriori incontri che saranno programmati non appena il Ministro Sacconi avrà definito il nuovo piano di sostegno ai percorsi formativi.

L´ADDETTO STAMPA S.N.A.I.S.C.
(Valeriano De Angelis)




COMUNICATO STAMPA

"Programmata l´attività revisionale"


Il 30 Marzo 2011 la delegazione della Snaisc rappresentata dal Capo Ufficio Nazionale Rapporti col Parlamento Achille Perrucci è stata ricevuta dalla Direzione Generale della Cooperazione del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il proficuo e sereno incontro ha confermato che sono prossime le assegnazioni di incarichi revisionali, mentre la liquidazione delle competenze maturate slitta a ridosso del periodo estivo dell´anno 2011.

Con riferimento al modulo organizzativo dell´attività di vigilanza delle cooperative l´indirizzo dell´attuale governo è orientato a non incrementare le possibili nascite degli Ispettorati Provinciali delle Comunicazioni, poiché costituirebbero un notevole costo per lo Stato che mira a conseguire l´obiettivo del risanamento del debito pubblico con un rientro pari a circa 40 milioni di euro l´anno.

Sono emerse alcune considerazioni in merito ad eventuali mobilità che al momento non trovano alcun fondamento, e sono state date rassicurazioni relative la prosecuzione della attuale attività revisionale che necessita di maggior accuratezza nella redazione dei verbali.

L´ADDETTO STAMPA S.N.A.I.S.C.
(Valeriano De Angelis)






ROBERTO FASCIANI VI INVITA A VISITARE IL NUOVO SITO DEL SETTORE PRIVATO DELLA C.S.E.
www.cse-settore-privato.blogspot.com
(clicca sul logo sottostante per collegarti)
ROBERTO FASCIANI NOMINATO DELEGATO NAZIONALE PER LE FEDERAZIONI OPERANTI NEI SETTORI DEL LAVORO PRIVATO DELLA CSE CONFEDERAZIONE INDIPENDENTE SINDACATI EUROPEI, RAPPRESENTATA NEL CNEL




ROBERTO FASCIANI NOMINATO COMPONENTE DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DELLA FLP LAVORO




ROBERTO FASCIANI HA DATO LE DIMISSIONI DALLA DIRPUBBLICA/CONFEDIR E DALLA FESICA-CONFSAL IN QUANTO INCARICHI INCOMPATIBILI, CON QUELLI, DI RANGO PIU ELEVATO, CHE STAVA PER ASSUMERE NELLA FLP E NELLA CSE

SI RINGRAZIANO, A TAL PROPOSITO, ENTRAMBE LE ORGANIZZAZIONI E I RISPETTIVI SEGRETARI GENERALI, BARRA E MARIANI





RISPOSTA A PRESIDENTE CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA
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7/10/2010 CONVOCAZIONE ASSEMBLEA DEL PERSONALE DI DIRPUBBLICA PER IL 29/10/2010
(clicca sulla pagina per scaricare l'intero documento)
CON IL 92% DEI VOTI FAVOREVOLI, L'ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI ISCRITTI SNAISC HA DELIBERATOLO, IERI 4 OTTOBRE 2010, L'USCITA DALLA FESICA-CONFSAL E L'ADESIONE ALLA FLP LAVORO.
Si ringraziano entrambe le organizzazioni. L'una, la FESICA, sindacato del settore privato, per aver reso possibile la nascita "in sicurezza" del nostro Sindacato in un epoca in cui si negava, nell'ambito sindacale del settore pubblico, persino l'esistenza degli ispettori di cooperative. L'altra per aver sposato la nostra causa, unica tra le OO.SS. Rappresentative nel Pubblico Impiego e per averci offerto la possibilità di sedere ai tavoli ministeriali dove si deciderà il futuro della vigilanza cooperativa pubblica. Ho fiducia che in un prossimo futuro ci troveremo tutti uniti, noi lavoratori oggi aderenti a diversi sindacati autonomi, in un unico, forte soggetto in grado di sostenere fattivamente la causa di tutti i lavoratori, contrariamente a quanto da anni non riescono a fare i sindacati "ideologici" e politicizzati.

Roberto Fasciani





4/10/2010: ROBERTO FASCIANI NOMINATO REGGENTE PER LA REGIONE LOMBARDIA DELLA FESICA-CONFSAL COMPARTO COOPERATIVE





3/10/2010: ROBERTO FASCIANI REFERENTE DELLA FESICA-CONFSAL NAZIONALE PER LA LOMBARDIA DELL'ATTIVITA' FORMATIVA SVOLTA DAL FONARCOM (www.fonarcom.it)





TUTTE LE AZIENDE POSSONO RIVOLGERSI A ROBERTO FASCIANI (Cellulare 3349091761) PER INFORMARSI SULLE MODALITA' PER POTER USUFRUIRE GRATUITAMENTE DEI CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER I PROPRI DIPENDENTI





22/09/2010 PUBBLICATO SU WWW.CIRCOLOPASOLINI.SPLINDER.COM

28/09/2010 PUBBLICATO SU WWW.DIRPUBBLICA.IT "LA MEZZA PAGINA" ODIERNA CON LA QUALE DIRPUBBLICA AFFRONTA IL PROBLEMA DELLE MORTI BIANCHE E DEL RUOLO DEGLI ISPETTORI DEL LAVORO

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ROBERTO FASCIANI BEGINS

ROBERTO FASCIANI BEGINS
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IN VIA LOMAZZO 13, MILANO (SEDE CAF-CONFSAL, LEGALE RAPPRESENTANTE DOTT. FERDINANDO GORGOGLIONE) E' POSSIBILE FARE LA DOMANDA PER AVERE UNA CASA POPOLARE A MILANO.
PER APPUNTAMENTO TELEFONATE A ROBERTO FASCIANI (CELL. 3349091761)

Per ogni dettaglio consultare il sito del Comune di Milano.
Cliccare sul seguente Link:
http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/Ho bisogno di/Ho bisogno di/Casa_abitazione sociale





ANCHE ROBERTO FASCIANI INVITATO AGLI EVENTI DEL PREMIO CONFARTIGIANATO MOTORI 2010 IN OCCASIONE DEL GRAN PREMIO D'ITALIA DI FORMULA UNO A MONZA

(clicca sulla pagina per scaricare l'intero documento)


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19 luglio 2010 sciopero generale delle alte professionalità pubbliche contro la manovra finanziaria del governo

(clicca sulla pagina per scaricare l'intero documento)
LICENZIAMENTI NELLA SCUOLA - PUBBLICHIAMO LA LETTERA DEL SEGRETARIO GENERALE DIRPUBBLICA/CONFEDIR-MIT DOTT. GIANCARLO BARRA AI PARTECIPANTI AL RICORSO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI IN VISTA DELL'UDIENZA DEL 15/07/2010.

(clicca sulla pagina per scaricare l'intero documento di N. 2 pagine)
23/05/2010 - CONVEGNO SNAISC SU SKY TV - 1^PARTE
(clicca sui pulsanti radio posti in alto a sinistra dell'intera pagina web per poter ascoltare il video senza sottofondo musicale)






23/05/2010 - CONVEGNO SNAISC SU SKY TV - 2^PARTE
(clicca sui pulsanti radio posti in alto a sinistra dell'intera pagina web per poter ascoltare il video senza sottofondo musicale)






23/05/2010 - CONVEGNO SNAISC SU SKY TV - 3^PARTE
(clicca sui pulsanti radio posti in alto a sinistra dell'intera pagina web per poter ascoltare il video senza sottofondo musicale)






Vi comunico che lo SNAISC si é arricchito di un nuovo strumento d'informazione il "BLOG SNAISC" raggiungibile all'indirizzo

http://snaiscblog.altervista.org

Troverete sul Blog articoli d'interesse sindacale e notizie in pillole.

Nella speranza di aver fatto cosa gradita, vi aspetto numerosi e speranzoso di leggere i vostri commenti ai vari articoli.

Cordialmente





ENTI PREVIDENZIALI E CONTRATTI DI LAVORO E DI APPALTO CERTIFICATI DAGLI ENTI BILATERALI: UNA SENTENZA
Una snc ricorre al giudice del lavoro di Milano contro l'INPS per l'opposizione a una cartella di pagamento per contributi previdenziali evasi emessa a seguito di verbale. L'INPS aveva ravvisato la sussistenza del rapporto di lavoro subordinato tra la Snc e tre persone nonostante queste fossero soci lavoratori di cooperative aderenti a un Consorzio con il quale la Snc aveva stipulato un contratto di appalto regolarmente certificato ai sensi del D.Lgs. 276/03.Il giudice ha accolto il ricorso e ha revocato la cartella esattoriale.



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MANOVRA ECONOMICA E NUOVO MODO DI FARE SINDACATO NEL LAVORO PUBBLICO

(pubblicato il 5.6.2010 su http://circolopasolini.splinder.com)


Vorrei fare alcune considerazioni sulla manovra e sul bisogno di un nuovo modo di fare sindacato nel lavoro pubblico.
Da diversi anni è netta la sensazione che qualsiasi governo possa emanare qualsivoglia provvedimento e, in ogni caso, questo possa penetrare come una lama nel burro all'interno del nostro mondo, quello del lavoro pubblico.
Non vedo all'orizzonte forze politiche che desiderino inserire organicamente il nostro settore tra quelli che si intendono cavalcare nell'ambito di una battaglia politico-elettorale.Secondo me è un segnale di una verità non detta ma condivisa dai partiti politici: secondo loro noi non abbiamo futuro. Pensiamoci bene: il blocco del turn-over.Sullo sfondo c'è la convinzione che il lavoro attuale possa essere fatto più efficientemente da sempre meno persone, indipendentemente dalla digitalizzazione. La digitalizzazione: non notate come, rispetto a qualche tempo fa Brunetta l'abbia promossa solo per 2-3 ambiti-simbolo e in generale il governo l'abbia, anch'essa, congelata, magari perchè comporta una riduzione di costi solo a lungo termine, provocandone invece un'impennata a breve? Il congelamento degli stipendi. Al di là del fatto che in ogni manovra nel mondo occidentale tradizionalmente si interviene sugli stipendi pubblici in quanto variabile completamente gestibile con sicurezza di risultato, per definizione: non è chiaro come in realtà sia un prezzo che ci fanno pagare per una presunta "stabilità" del posto? E come se ci dicessero: mi dispiace, più di tanto non ti posso pagare, non ho i soldi. Cerca di rassegnarti e di non fare spese superflue. Se non ci dai fastidio, non ti licenziamo. Non ti va bene? Dai le dimissioni. La tragedia è che prima almeno c'era la fila degli aspiranti precari a voler/poter prendere il posto dei vecchi garantiti a tempo indeterminato. Oggi non ci sono più neanche loro. E spesso tra di loro c'erano i figli di quei pubblici dipendenti che non avevano santi in paradiso per poter "aggiustare" i "concorsi".
Pensate che effetto devastante per i redditi dei nuclei famigliari e per le prospettive delle giovani coppie. Soprattutto alla luce dell'andamento dell'occupazione del settore privato e della depressione nei consumi che tutto ciò comporterà. C'erano strade alternative rispetto a quella delineata da Tremonti? Vi dico la verità: realisticamente no, a parte alcune sfumature, se si resta fermi a questo quadro economico, sociale e politico. Mettiamo che per magia il timone passi oggi a un centro sinistra forte. Secondo voi cosa farebbero i Bersani e i Morando? Per lo più le stesse cose. Ripeto, in questo quadro sociale. Con questi rapporti di forza nell'economia. Nelle teorie economiche grande rilievo è attribuito alla variabile dei salari indicando come la stessa in definitiva sia conseguenza dell'operato dei Sindacati.
Brunetta come politico desidererebbe eliminare i sindacati dalla costituzione. Come economista sa che sarebbe un'illusoria sciocchezza.
Proprio perchè il Sindacato in economia è un fattore regolatore. Assolve a questo ruolo il sindacato italiano? No, perchè comandano Confindustria, Monopoli e partite IVA e perchè è da decenni in crisi di identità. Ma non è in difficoltà, in reale difficoltà. Sapete perchè? Perchè a differenza degli anni 60/70 non deve rincorrere nessun soggetto sociale in fermento.Per assurdo, in Italia potrebbe accadere l'ira di dio ma il Sindacato, come agglomerato di burocrazia e di poteri non correrebbe rischi di estinzione, in quanto anch'esso divenuto istituzione e quindi beneficiario di quei tributi che o accetta di malavoglia o contesta solo per calmare la propria base. E poi nel sindacato contano le categorie più numerose: prima fra tutte: i pensionati. Si dice peste e corna di quella generazione, li si incolpa di tutto, ma ingiustamente. Loro hanno avuto il coraggio di fare quello che i 40/50enni di oggi aborriscono: ribellarsi al padrone o al ministro, bloccare tutto, scendere in piazza, farsi sentire. Altro che debito pubblico: loro hanno avuto gli attributi e ora hanno una pensione sicura, tutelata dai sindacati e che funge pure, guarda un pò, da ammortizzatore sociale per i propri giovani.
E' sia responsabilità dei singoli, questa situazione, sia del cattivo sindacato (quelli che non lo vivono come missione) ma anche dei bravi sindacalisti, quelli che curano bene il proprio orticello in attesa di tempi migliori. No, non basta.
Chi può e chi sa deve spendersi di più. Non per più tessere ma per cambiare questo modo di concepire e organizzare i sindacati, votato all'impotenza.
Lancio alcune proposte shock:
1) i sindacati del lavoro pubblico siano presenti anche sul territorio per assistere i lavoratori anche nelle situazioni più complicate e per le quali il lavoratore ha paura ad uscire allo scoperto nel posto di lavoro
2) Obbligatoriamente: il referente sindacale responsabile di un luogo di lavoro non sia assolutamente legato a quel luogo di lavoro e a quell'amministrazione, ciò per eliminare qualsiasi tentazione di scambio o connivenza
3) Rifiuto completo delle regole della "rappresentatività" , ben concepite da parte dei nemici del vero sindacato, per imbavagliarlo e neutralizzarlo. L'attività sindacale è libera? Bene. Riprendiamoci questa libertà al 100%, lasciando ai tavoli di trattativa i ruffiani.
Per darci delle regole ci sarà tempo dopo, quando saranno ristabiliti certi equilibri
4) Innovare le forme di lotta.Nella PA non c'è profitto, quindi lo sciopero non ha senso. Più dirompente sarebbe far uscire la verità su certe disfunzioni degli uffici e chiedere la rimozione degli incapaci e di chi compie atti di killeraggio su commissione ai danni di altri dipendenti. Se poi il problema è la legge sbagliata o il sistema normativo irrazionale (esempio: il sistema fiscale e contributivo italiano) e i risultati sono manovre come queste, mi dispiace ma ogni forma di lotta va giustificata se in gioco è la democrazia e se in ballo vi sono interessi superiori. Chi giudica i comportamenti? L'elettorato. Se i partiti vogliono i voti, dimostrino all'elettorato di aver saputo far funzionare la PA anche con l'esercizio di corrette relazioni sindacali.
State tranquilli che ribellioni in atto inducono velocemente qualsiasi gruppo dirigente a più miti consigli.

Roberto Fasciani
Segretario Provinciale DIRPUBBLICA/CONFEDIR Milano





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RIEPILOGO GIURISPRUDENZIALE
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22/5/2010 - LOCANDINA CONVEGNO SNAISC
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28/4/2010 - INTERVISTA A FASCIANI SU
LA PROVINCIA PAVESE
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SERVE UNO STATUTO EUROPEO SULLE PUBBLICHE FUNZIONI. Pubblichiamo la sintesi della riunione al CNEL del 12/04/2010 sul Trattato di Lisbona durante la quale, per conto di CONFEDIR-MIT, Giancarlo Barra, Segretario Generale Dirpubblica/CONFEDIR-MIT, ha lanciato la proposta di uno Statuto Europeo.

Nel pomeriggio si sono svolte tre riunioni per ambiti tematici, la prima sul Trattato di Lisbona, cui ha partecipato per CONFEDIR-MIT Giancarlo Barra; la seconda su UE 2020, cui ha partecipato per CONFEDIR-MIT Cinzia Morgia, la terza sulle politiche Euro-Mediterranee, cui ha partecipato per CONFEDIR-MIT Roberto Fasciani.

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26 APRILE 2010, VERTENZA LAVORATORI COOPERATIVA MILANO EUROSERVICE DI PAVIA, FINALMENTE UNA POSITIVA CONCLUSIONE. E LA COOPERATIVA SEMBRA AVER SANATO LE IRREGOLARITA' SEGNALATE DAL SINDACATO.

Il 26 aprile 2010, presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Milano è stato firmato l'accordo che chiude definitivamente la vertenza tra alcuni ex soci lavoratori della Cooperativa Milano Euroservice di Pavia, assistiti dalla FESICA-CONFSAL e l'Azienda stessa, rappresentata dal Presidente Dott. Manolo Marchesoni, assistito dall'Avv. Crespi del Foro di Milano. L'accordo è stato agevolato anche dal decisivo intervento del Presidente Provinciale di AGCI Pavia, Dott. Giovanni D'Adamo.La controversia iniziò nel novembre 2008, è stata lunga ed aspra ed è per noi di conforto sapere che la cooperativa ha utilizzato questi mesi per porre mano, nell'interesse di tutti i suoi lavoratori, a diverse questioni che erano state sollevate dal nostro Sindacato. Tanto che sembra che gli organi di controllo esterno, da noi sollecitati, stiano appurando l'attuale sostanziale regolarità della posizione della cooperativa. Siamo contenti per la cooperativa, che ora potrà proseguire tranquillamente la propria attività, per i lavoratori da noi rappresentati, che hanno visto soddisfatte le loro legittime pretese economiche e per i lavoratori delle cooperative pavesi: migliorare le condizioni di lavoro sul territorio è possibile se si dà forza al Sindacato e se i datori di lavoro assumono atteggiamenti responsabili e costruttivi, così come fatto dagli amministratori della Cooperativa Milano Euroservice.

FESICA-CONFSAL
COMPARTO COOPERATIVE
IL REGGENTE DELLA PROVINCIA DI PAVIA
ROBERTO FASCIANI
(www.robertofasciani.blogspot.com)






ROBERTO FASCIANI (DIRPUBBLICA/CONFEDIR-MIT)
ALL'INCONTRO DEL 24 APRILE 2010 PRESSO L'UNIVERSITA'
DI MODENA SULLA SICUREZZA NEL LAVORO






12 APRILE 2010: ROBERTO FASCIANI NELLA DELEGAZIONE DI CONFEDIR-MIT CHE PARTECIPERA' A ROMA, PRESSO IL CNEL, ALLA XIV SESSIONE GENERALE SU "LA VALORIZZAZIONE DEL SISTEMA-ITALIA NEL PROCESSO D'INTEGRAZIONE EUROPEA" PROMOSSA DAL CNEL DI CONCERTO CON IL MINISTRO PER LE POLITICHE EUROPEE









SINTESI DELL'INTERVENTO DI ROBERTO FASCIANI, SEGRETARIO PROVINCIALE DIRPUBBLICA MILANO, ALL'ASSEMBLEA DEL PERSONALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI TENUTASI A MILANO, AGENZIA REGIONALE ENTRATE, IL 3 MARZO 2010

La politica dei tagli indiscriminati, al di fuori di un progetto di cambiamento, riflette l'attuale scelta minimalista di Brunetta: rinunciare a riformare la Pubblica Amministrazione focalizzandosi su battaglie di retroguardia e demagogiche finalizzate a una immediata monetizzazione elettorale. L'Italia viene costretta a scelte miopi politicamente, rifiutate da anni dai governi, anche di centro-destra, dei paesi occidentali, primo fra tutti la Francia. Il mondo accademico di estrazione giuridica sta penosamente svendendo i capisaldi della propria tradizione, vissuti con sofferenza da questa classe politica, ai dettami dell'economia aziendale e del profitto, antitetici per definizione ai valori etici che debbono governare la Pubblica Amministrazione. Appare decisiva la battaglia sui mass-media: una volta il lavoro pubblico era protetto in quanto serbatoio elettorale. Oggi si conquistano consensi mettendo alla gogna il funzionario pubblico come se fosse sua responsabilità l'inefficienza dello Stato. Occorre tenere alta la guardia poiché c'è chi teorizza la creazione in ogni P.A. Di una agenzia esecutiva o di una SpA che consenta all'elite di ogni settore amministrativo di “andarsene” lasciando in macerie la parte restante, già disastrata dagli scarsi investimenti ma comunque essenziale e da salvaguardare per i servizi nei confronti dei più deboli. Per il lavoro pubblico questa è l'occasione storica per cambiare il modo di essere dei sindacati. Vogliamo una contrattazione moderna che parta dall'attuazione dell'art. 39 della Costituzione e la fine del sindacalismo collusivo e succube dei poteri forti ministeriali. La nostra battaglia non può prescindere dal piano politico poiché il modello disciplinare e giuslavoristico di stampo totalitario che sta per andare a regime discende purtroppo da un consenso di massa alla penalizzazione del pubblico funzionario che va da noi capovolto con la controinformazione e con una battaglia politica, elettorale (con candidati nostri) e culturale. Ci vorranno anni perchè i nostri avversari hanno iniziato a riorganizzarsi sin dagli anni Ottanta, tessendo una tela di alleanze spesso insospettabili. Abbiamo fiducia nella vittoria perchè il pubblico funzionario oggi è uno schiavo e fa parte della natura umana ribellarsi, prima o poi, all'oppressione. Così come la mafia è stata messa in scacco dall'aggressione ai patrimoni, così è necessario combattere l'”anima nera” all'interno dei Ministeri, colpendone gli interessi economici. Di qui la proposta: Dirpubblica rediga un Libro bianco degli appalti e delle esternalizzazioni, lo presenti all'opinione pubblica, pretenda l'intervento della Magistratura e della parte della politica ancora fedele alla Costituzione.







Convegno ACS del 13.3.2010, Milano, Unione del Commercio. Da sinistra: Dott. Andrea Gorgoglione, Avv. Roberto Scaramella, Dott. Antonio Guido Bottone, Dott. Ferdinando Gorgoglione, Dott. Alessandro Colucci, Avv. Orazio Savia, Roberto Fasciani
IL CONVEGNO DEL 13 MARZO ALL'UNIONE DEL COMMERCIO DI MILANO

Sabato 13 marzo 2010 presso la Sala dell'Unione del Commercio di Milano, con il patrocinio della Regione Lombardia, si è tenuto il convegno su LA COOPERATIVA DI PRODUZIONE E LAVORO, organizzato dall'A.C.S. Associazione Cooperative di Servizi ( www.acscooperative.blogspot.com) e dall'UNCI, alla presenza di Amministratori e soci di cooperativa, commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro.

Ha moderato i lavori il DOTT. ANTONIO GUIDO BOTTONE, ex Funzionario del Ministero del Lavoro e Giudice di Pace .Il DOTT. FERDINANDO GORGOGLIONE, presidente dell'A.C.S., è più volte brevemente intervenuto, raccontando delle soluzioni pionieristiche da lui individuate in tanti anni di attività da commercialista e da presidente di associazioni, in materia di affermazione della contrattazione collettiva alternativa, di certificazione dei contratti di lavoro, di ruolo degli enti bilaterali, di contenzioso con gli Enti Previdenziali, di opposizione ai tentativi di rendere la cassa edile un obbligo generalizzato, di riconoscimento a pieno titolo della cooperazione artigiana.

Ampi e articolati sono stati gli interventi dei relatori.Il DOTT. ALESSANDRO COLUCCI, Vice Presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale della Lombardia, candidato alle Elezioni Regionali del 28/29 marzo per il Popolo della Libertà, ha passato in rassegna le originali realizzazioni della Giunta Formigoni in un periodo di grande sofferenza occupazionale: cassa integrazione guadagni in deroga per le imprese con meno di 15 dipendenti, utilizzo delle risorse FSE, assistenza agli insegnanti precari, la "dote formazione" e la "dote lavoro". Ha sottolineato come le Cooperative di Produzione e Lavoro creino opportunità nuove in un mondo in cui è inarrestabile la spinta al cambiamento e imprescindibile l'attività riformista. Cruciale sarà la realizzazione del federalismo fiscale per lo stimolo di nuovi investimenti. In presenza dell'inadeguatezza delle grandi dimensioni, Regione Lombardia sta sforzandosi di cercare risposte alternative all'utilizzo dei tradizionali strumenti di finanziamento.L' AVV. ORAZIO SAVIA, avvocato in Milano, ha effettuato un articolato excursus storico sulla genesi della contrattazione collettiva in Italia dal dopoguerra ai giorni nostri, sulla non attuazione dell'art. 39 della Costituzione e sull riferimento all'art. 36 della Costituzione da parte dei Giudici per la risoluzione delle controversie sul minimo retributivo. Ha esaminato la portata storica della legge 142/2001 e, in particolare, dell'art. 3 della stessa, ha illustrato le motivazioni giuridiche che rendono oggi incontrovertibile la validità e la pari dignità della contrattazione UNCI/FESICA-CONFSAL. L' AVV. ROBERTO SCARAMELLA, avvocato in Milano, dopo un ulteriore cenno alla validità dei CCNL UNCI/FESICA-CONFSAL, derivante dal riconoscimento statale dell'UNCI e dalla presenza nel CNEL di UNCI e CONFSAL, ha raccontato dei successi da lui ottenuti in questi anni assistendo le Aziende Cooperative nel contenzioso con l'INPS, relativamente alla valenza della certificazione ad opera dell'EBUC, Ente Bilaterale UNCI-CONFSAL (presieduto dal Dott.Ferdinando Gorgoglione) (www.ebuclombardia.blogspot.com)e illustrato le novità che interesseranno il mondo cooperativo in conseguenza dell'entrata in vigore del Collegato Lavoro. ROBERTO FASCIANI, Segretario di Organizzazioni Sindacali FESICA-CONFSAL(www.robertofasciani.blogspot.com; cell. 3487245216) ha analizzato le problematiche che affliggono attualmente le cooperative di produzione e lavoro nel settore edile, le possibili soluzioni e ha confutato in maniera articolata le argomentazioni di coloro che affermano un obbligo generalizzato e assoluto di iscrizione alla cassa edile per le imprese del settore. Il DOTT. ANDREA GORGOGLIONE, commercialista in Milano, ha analizzato in maniera critica alcuni aspetti della legge 142/2001 e succ. modif., ha proposto, per una eventuale riforma della legge, la adozione del modello di collaborazione coordinata e continuativa come punto di riferimento per l'inquadramento dei soci lavoratori di cooperative, illustrato l'intensa attività svolta attualmente dallo Studio Gorgoglione per espandere la presenza delle cooperative in settori finora non toccati da questo istituto, intrattenendosi sulle interessanti e innovative figure del "socio commerciante", del "socio agente di commercio" e del "socio artigiano". Nel dibattito è intervenuto il DOTT. PIERANGELO CASA, presidente della Cooperativa LOMBARDA di Cura Carpignano (PV) , imprenditore internazionale e Presidente della Federazione Provinciale di Pavia dell' U.N.C.I. (cell. 3356082756) che ha attaccato coloro che non combattono sufficientemente la cooperazione spuria e chi vorrebbe eliminare la contrattazione UNCI/FESICA-CONFSAL. Ha infine concretamente dimostrato la funzione anticiclica della cooperazione descrivendo le iniziative commerciali che, nonostante la crisi, sta attuando in Israele.

Il DOTT. FRANCESCO SQUILLACE, Presidente della Federazione Provinciale UNCI di Milano ha reso noto ai partecipanti al convegno che la struttura dell'UNCI di Milano, Via Calvi 25, è a disposizione di Amministratori e Soci delle Cooperative della Provincia per tutte le esigenze di assistenza commerciale, legale, fiscale (CAAF), finanziaria, previdenziale, sindacale e per le attività di formazione, revisione, contrattazione, certificazione.

Gli organizzatori hanno annunciato che questo è stato il primo di una serie di convegni che verranno realizzati a breve.






ANCHE FASCIANI AL CONVEGNO PRESSO IL CNEL DEL 16 FEBBRAIO 2010

UN’AGENZIA IN OGNI MINISTERO? ITALIANI, ATTENTI ALL’INGANNO!

Cari cittadini, abbiamo qualcosa di importante da dirvi.
Siamo dirigenti, funzionari, professionisti, professionalità di alto livello delle pubbliche amministrazioni e delle agenzie. E’ vero, siamo più tutelati rispetto ad altre categorie ma qualcuno deve pur fare il nostro lavoro: far funzionare giorno per giorno la macchina dello Stato il quale, checché se ne dica, offre (male) dei servizi che se scomparissero del tutto provocherebbero immensi problemi ai lavoratori, alle persone più deboli, alle imprese che già hanno difficoltà a mantenere i posti di lavoro. E noi lo facciamo, avendo studiato duramente, superato concorsi (noi tutti, tranne i sindacalisti promossi sul campo dai politici), essendo pagati poco più degli impiegati o, nel caso dei dirigenti, guadagnando tanto ma con contratti a tempo determinato che possono non venire rinnovati se facciamo qualcosa che i politici non gradiscono, indipendentemente dalla validità del servizio che vi diamo. Quindi anche i dirigenti pubblici rischiano trasferimento e licenziamento. Mentre anche per i funzionari pubblici, oggi, vige la disapplicazione di fatto delle norme di tutela del diritto del lavoro che riguarda tutti. Noi conosciamo la PA dall’interno, come nessun altro. Sappiamo cose che a voi il potere non racconterebbe mai .E per questo dovete crederci se vi diciamo che vi stanno preparando un brutto scherzo. Vogliono creare una Agenzia in ogni Ministero, sul modello dell’Agenzia delle Entrate. Voi direte: sono i soliti conservatori che si mettono di traverso a Brunetta, uno antipatico ma che finalmente ha detto le cose come stanno ed è passato dalle parole ai fatti. Magari fosse così semplice. No, purtroppo stiamo parlando di un gruppo di studiosi, di entrambi gli schieramenti, che, lasciato operare irresponsabilmente da vent’anni, ha ideato, avviato e gestito finora la privatizzazione all’italiana, spudorata e senz’anima, della PA, d’intesa con poteri che traggono profitto dalle dismissioni del Pubblico. Soldi per loro, non per voi che vi beccate il disservizio, le code, l’aumento dei costi, sotto forma di tasse, imposte, contributi, tariffe. Da vent’anni ci stanno lavorando con i loro attrezzi: e i risultati? Il disastro. Evasione fiscale e contributiva, Giustizia lumaca, morti bianche, pensioni presenti e future da povertà indegne di un paese civile, scuola impresentabile e così via.
Ma esaminiamo brevemente questo esempio, questo gioiello, questo capolavoro: l’Agenzia delle Entrate italica: nasce nel 2001 per combattere, cambiando in maniera mirata la precedente organizzazione dell’ Amministrazione Finanziaria, l’evasione fiscale. Nove anni: dovrebbe essere ormai una macchina collaudata. Il più grande successo? il recupero del solo 2% (due per cento) dei duecentosettanta miliardi di evasione fiscale. Senz’altro meglio di niente, con i tempi che corrono. Ma basta all’Italia? E’ colpa dei funzionari del Fisco che non hanno voglia di lavorare oppure la politica si ostina a considerare una fuoriserie quella che si è rivelata una carretta mal progettata? E’ colpa della riscossione che non funziona, nonostante l’Agenzia? Difficile pensarlo: il direttore dell’Agenzia delle Entrate e il Presidente di Equitalia SpA sono la stessa persona. Con il privato si evitano sprechi e duplicazioni? In questi mesi l’Agenzia sta attivando decine di Direzioni Provinciali, violando le regole stabilite da sola, con nomine e procedure a dir poco opache. Indipendenza dal potere politico?Contraddetta da diversi noti episodi nei quali i politici, spinti dai poteri forti, si sono mossi con la delicatezza di un elefante in una cristalleria.
Addirittura c’è chi dice che oggi la questione vera sia l’indipendenza del Ministro e delle forze politiche dalla holding Agenzia/Equitalia. E se in Italia avessimo inventato lo spoils system inverso?La Fondazione (e le persone) che propone una Agenzia in ogni Ministero è sempre la stessa di vent’anni fa. Ci dice: vi sono modelli validi in Gran Bretagna (Next Steps) e negli USA (Reinventing Government): non ci spiega però che lì sono avanti di trent’anni, che precedentemente avevano una PA dignitosa, che quelle soluzioni sono difficilmente applicabili, per ragioni culturali e per tradizione, in Italia. Poi si accenna all’esempio francese, questo forse l’unico compatibile con le nostre esigenze. Domandiamo, quando vogliono farci credere che le presenti e future Agenzie italiane sarebbero una declinazione degli esempi esteri: non pensate che il dirigismo centralizzato francese in Italia non vi sia mai stato e che dagli anni Settanta vi sia stato decentramento ma non miglioramento dei servizi, assicurati in precedenza dallo Stato francese ma mai in maniera sufficiente dallo Stato italiano? In Italia abbiamo mai avuto una formazione selettiva della dirigenza pubblica comparabile con la Francia? E che sia necessario, con l’attuazione della Vicedirigenza in Italia (quella che i francesi, nel Libro Bianco, individuano come “vivaio potenziale per il reclutamento”), completare con un apprendistato sul campo dei futuri dirigenti, il necessario apprendimento teorico? Non pensate che la premessa della riforma francese (la nuova legge di bilancio) sia stata non a caso un passaggio saltato in Italia, per non compromettere lo scambio deteriore che la Politica effettua ad ogni Finanziaria (recentemente riformata, ma all’italiana)? Visto il rilievo assunto dalle Regioni nel nostro Paese, non vi ispira nulla la scelta storica dei francesi di separare, dal 1986, la Funzione Pubblica Ospedaliera da quella Territoriale? Quindi separata gestione dei costi, più corretto rapporto tra politica e sanità? Ci riusciremo mai in Italia? Perchè nel 2000 è fallito il tentativo di riforma del Ministero delle Finanze francese? In Francia si è pensato di uscirne negoziando i tempi di ogni riforma con i Sindacati: Ministro Brunetta, non ritiene utile studiarsi meglio quell’esperienza? Dare più ascolto al Presidente Sarkozy (“riforme solo con la condivisione e la partecipazione di tutte le parti coinvolte”)?
Chiediamo all’opposizione: è ammissibile che in Italia sia inutile istituire una Commissione Attali in quanto, a differenza della Francia, qui da noi Destra e Sinistra hanno le stesse idee e proposte, facendosi concorrenza solo sul terreno dell’autoritarismo e della tutela dei poteri forti? Con la RGPP in Francia si afferma che i tagli indiscriminati non portano ad ottimizzazione ma a un deterioramento dei servizi: lezione appresa dal Canada e dalla Svezia. Ministro Gelmini, perché non unisce l’utile al dilettevole, recandosi in viaggio di nozze in quei paesi o telefonando a Sarkozy? Sempre la RGPP propugna “la valorizzazione del lavoro dei funzionari pubblici”, “una funzione pubblica che consenta dei percorsi professionali”: perché in Italia abbiamo abolito le carriere (rilanciate invece dal Libro Bianco francese), penalizzato i veri concorsi, scelto le finte “riqualificazioni” e impoverito i cittadini che lavorano nelle PP.AA.? In Francia nel 2007 hanno lanciato un dibattito nazionale, anche on line (senza vignette) . In Italia nel 2009 abbiamo avuto i diktat di Brunetta. Il lavoratore pubblico trattato mediaticamente come un somaro da bastonare. I dirigenti e funzionari considerati marionette. In Francia il mondo accademico è solo uno (minoritario) dei soggetti coinvolti nelle consultazioni. In Italia Destra e Sinistra, da vent’anni, hanno appaltato in esclusiva alle baronie universitarie(legate a doppio filo con la politica) la riforma della PA in tutte le sue fasi. In Francia sono stati ben distinti i servizi pubblici di tipo amministrativo e quelli di tipo industriale e commerciale. In Italia tutto, indistintamente, è divenuto “prodotto” rivolto a “clienti”. I rami che generano profitto vengono esternalizzati, quelli rivolti ai più deboli vengono abbandonati e inariditi. Nella PA francese sono storicamente radicati i valori di uguaglianza, neutralità e onestà. E in Italia (nonostante la Costituzione non a caso sgradita a Brunetta)? Siamo tutti d’accordo sulla semplificazione? Senz’altro, ma in Francia (non in Italia) hanno individuato la soluzione: punto 14 rapporto Commissione Attali: “aprire le professioni regolamentate alla concorrenza senza rinunciare alla qualità dei servizi”. Prof. Bassanini, è una cosa di sinistra e pure liberale. L’ha rammentata, lei che l’ha scritta in Francia, ai suoi colleghi italiani oppure l’ha smarrita alla frontiera? Parliamo di organi di valutazione, di Authority? In Francia (decisione 229) si ritiene di far valutare i funzionari “da parte dei rispettivi superiori e degli stessi utenti”, di “mettere in concorrenza gli organismi di valutazione”. In Italia si prepara un monopolio che esclude la presenza dei funzionari pubblici (gli unici a conoscere quel mestiere i cui risultati si debbono valutare).In Francia si pensa a una gradualità nell’arco di un decennio. Brunetta ritiene di completare il lavoro prima di essere eletto sindaco di Venezia. In Francia l’obbiettivo è la semplificazione organizzativa per evitare duplicazioni. Come detto, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate italiano sta istituendo, scavalcando le Direzioni regionali, tante Direzioni provinciali. E poi la trasparenza all’italiana: si pubblicano gli stipendi dei dirigenti ma non si pubblicano i risultati ottenuti da ognuno.
MINISTRO BRUNETTA, NATURA NON FACIT SALTUS. NON SIAMO IN CAMPO ECONOMICO E TECNOLOGICO MA GIURIDICO ED ISTITUZIONALE. EVITIAMO UN NUOVO DISASTRO: UN DOMANI ANCHE PER L’ITALIA, COME INVECE AVVIENE OGGI PER LA FRANCIA E PER GLI ALTRI, ARRIVERA’ IL MOMENTO DI PUNTARE SULLE AGENZIE. OGGI CREDIAMO PIU’URGENTE AFFRONTARE QUESTIONI CHE ALTRI (NON NOI) HANNO RISOLTO DA 20-30 ANNI. LEI SCRIVE (NELLA PREFAZIONE AD UN LIBRO) CHE LA NOSTRA GIUSTIZIA CIVILE E’ INFERIORE A QUELLA DELL’UGANDA E DEL GABON. NON SOLO LA GIUSTIZIA, CREDIAMO. PENSA CHE IN UGANDA E IN GABON RISOLVEREBBERO I LORO PROBLEMI, CHE SONO EVIDENTEMENTE GENERALI, ISTITUENDO UNA AGENZIA IN OGNI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE?


Roberto Fasciani
(Segretario Provinciale Dirpubblica/Confedir Milano)
www.dirpubblica.it
www.confedir.org


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IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI HA CONVOCATO A ROMA IL 23 MARZO 2010 TUTTE LE PARTI SOCIALI PER LA CONSULTAZIONE PREVISTA DALL'ART. 53, COMMA 5, DEL D.LGS. 9 APRILE 2008, N. 81 E SUCC. MODIF. E INTEGRAZ.

PARTECIPERA' ANCHE ROBERTO FASCIANI, COME MEMBRO DELLA DELEGAZIONE DI CONFEDIR-MIT





13 MARZO 2010: FASCIANI PARLERA' ALL'UNIONE DEL COMMERCIO DI MILANO

13 MARZO 2010: FASCIANI PARLERA' ALL'UNIONE DEL COMMERCIO DI MILANO




FESICA-CONFSAL PROVINCIA DI PAVIA COMPARTO COOPERATIVE

INTERVENTO DEL REGGENTE ROBERTO FASCIANI SUL BLOG DEL CIRCOLO PASOLINI DI PAVIA: CHIEDIAMO CHE LA PREFETTURA E LA QUESTURA DI PAVIA APPROFONDISCANO LA REALE NATURA DELL´ATTIVITA´ SVOLTA NEGLI ULTIMI ANNI DALLA "COOPERATIVA MILANO EUROSERVICE" IN CUI E´ COINVOLTO UN VIP PAVESE

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AL CONVEGNO DI VENEZIA BARRA, NEL SUO MAGISTRALE E APPLAUDITISSIMO INTERVENTO, RIBADISCE CHE NON POTRA' ESSERCI UNA VERA RIFORMA DELLA P.A. SENZA L'ATTUAZIONE DELLA VICEDIRIGENZA.
Nel dibattito breve intervento, tra gli altri, di Roberto Fasciani, Segretario DIRPUBBLICA Milano, che ha attaccato pesantemente gli esponenti del mondo accademico presenti al convegno per le ricette sbagliate sulla P.A. fornite negli ultimi vent'anni alla politica

PUBBLICHIAMO L'INTERVENTO INTEGRALE AL CONVEGNO DI VENEZIA DEL DOTT. GIANCARLO BARRA, SEGRETARIO GENERALE DI DIRPUBBLICA-CONFEDIR

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LOCANDINA
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L’ISCRIZIONE ALLA CASSA EDILE NON E’ UN OBBLIGO

La C.E. è un ente paritetico previsto dal contratto nazionale di lavoro del settore edile, la cui titolarità, gestione e controllo è delle organizzazioni sindacali e datoriali di settore firmatarie del medesimo contratto a livello territoriale (integrativo provinciale).
La iscrizione a detto ente non deriva, quindi, dalla legge bensì ha natura convenzionale derivando dalla adesione al contratto integrativo di lavoro.
Non vi è alcuna norma di legge che prescrive l’iscrizione alla C.E. e tale iscrizione, pertanto, non è obbligatoria. All’atto della iscrizione l’impresa autorizza la C.E. ad eseguire la riscossione delle somme a lei spettanti (composte di tre voci: accantonamento delle indennità retributive per ferie e tredicesima, quota associativa e quota percentuale sul monte salari).
Tutte le somme dovute alla C.E. dalla impresa edile hanno natura di retribuzione (quindi non rientrano nel novero della contribuzione, né dei tributi). Si ha l’obbligo di adempiere alle incombenze di iscrizione e accantonamento alla C.E. quando l’impresa edile:
1. Liberamente decide di iscriversi.
2. E’ firmataria del contratto integrativo territoriale di lavoro.
Quando l’impresa edile si iscrive alla C.E. al fine di poter partecipare a gara di appalto il cui committente, ente pubblico o privato, tra le condizioni per concedere i lavori pone quella che l’impresa edile assuntrice eroghi gli istituti retributivi previsti dal contratto nazionale mediante l’accantonamento alla C.E., compie una scelta di natura imprenditoriale per cui decide di iscriversi di sua iniziativa.
Oltre questi casi non ricorre alcun obbligo o necessità di iscrizione all’ente paritetico. Stante la natura retributiva dell’accantonamento alla C.E. e l’estensione della parte obbligatoria della contrattazione ai soli aderenti e firmatari del contratto, la prescrizione legale del rispetto dei salari contrattuali territoriali e della parte normativa del contratto nazionale e territoriale, sia ai fini retributivi, sia ai fini contributivi quanto ai fini amministrativi (comma 6, art. 118 D Lgs 163/06, comma 8 dell’art. 3 D. Lgs 494/96, art. 1, L. 389/89) non comporta l’obbligo della iscrizione alla C.E. mentre il pagamento diretto da parte del datore di lavoro delle indennità per ferie e della tredicesima al lavoratore adempie appieno all’obbligo previsto dalle leggi che prescrivono il rispetto del contratto, ivi compreso quello territoriale.
Una sola misura agevolativa prevede espressamente la condizione della iscrizione alla Cassa Edile per il suo riconoscimento; si tratta della riduzione contributiva per fiscalizzazione (l’11,50%) prevista dall’art. 29 del d.L. 23.6.1995, numero 244.
Non ricorre, invece, l’obbligo di iscrizione alla C.E. per l’ottenimento o il mantenimento di altre agevolazioni contributive (407/90, credito d’imposta, fiscalizzazione apprendisti, ecc.). Infatti le varie norme che fissano le condizioni per avere diritto alle agevolazioni (comma 5, art. 7, L. 388/2000, comma 1175, L. 296/06, art. 10, L. 30/03, comma 543, art. 2, L. 244/07) non fanno alcun riferimento espresso alla iscrizione dei lavoratori presso la C.E. ma solo ed esclusivamente al rispetto del contratto, compreso quello territoriale. Pertanto l’obbligo si sostanzia ed attiene esclusivamente al riconoscimento ai lavoratori del salario secondo le tabelle vigenti del contratto applicato e non anche alla modalità di erogazione mediante l’accantonamento alla C.E.
Alla luce della vigente normativa appare irrituale il comportamento di quegli ispettori preposti ai controlli in campo in materia di lavoro e previdenza che nel corso dell’accesso ispettivo inducono l’impresa edile ad iscriversi alla C.E. Tale modus operandi deve essere oggetto di segnalazione alle autorità competenti potendo celare un vero e proprio atto illecito con abuso della funzione pubblica. L’impresa edile non iscritta dovrà erogare direttamente al lavoratore le indennità per ferie e tredicesima, nella misura percentuale contrattualmente prevista. Tale importo sarà ricompreso nell’imponibile contributivo per il calcolo dei contributi INPS e ricompreso nel monte salari ai fini del calcolo del premio assicurativo INAIL.
La regolarità contributiva delle imprese edili non iscritte alla C.E. riguarderà la correttezza degli obblighi ai fini dell’INPS e dell’INAIL mentre la C.E. dovrà prendere atto della non iscrizione sulla base della dichiarazione della impresa interessata. la procedura della domanda telematica del D.U.R.C. che consentiva al richiedente di attestare la non iscrizione alla C.E. così che il rilascio veniva esitato da INPS ed INAIL, è stata modificata per cui la domanda del documento delle imprese edili transita dalla C.E.
Tale modifica è solo procedurale e non ascende, come qualcuno erroneamente sostiene, a modifiche legislative riguardanti un intervenuto obbligo di iscrizione alla C.E., La finalità della nuova procedura telematica è quella di evitare l’elusione degli obblighi da parte delle imprese iscritte alla C.E. Pertanto resta ferma la procedura precedentemente in essere con la differenza che lo stato di non iscrizione presso di essa viene rilevata dalla stessa C.E. che, a fronte di impresa non iscritta, rilascerà il DURC regolare per gli adempimenti INPS e INAIL. Qualora ciò non dovesse avvenire le imprese edili godranno della regolarità contributiva utilizzando ed esibendo il D.U.R.C. rilasciato dalla C.E. riportante la regolarità degli adempimenti relativi a INPS e INAIL allegando autocertificazione di non assoggettamento alla iscrizione alla C.E. in luogo della eventuale non regolarità (del tutto pretestuosa, per evidenti finalità) emessa dalla C.E. anche con riguardo alla parte INPS e INAIL.
CIRCA LA “VALIDITA” DEI CCNL COSIDDETTI “UNCI/CONFSAL”

Da più parti si è cercato di mettere in dubbio la legittimità della contrattazione collettiva UNCI/CONFSAL. L’art. 7 comma 4 del D.L. 248/2007 (c.d. Milleproroghe), convertito con legge n. 31/2008, rientra in questa filosofia delegittimante, tendente ad omologare il socio lavoratore, figura autentica ed originale nel diritto del lavoro, al lavoratore salariato tout court, snaturando in tal senso il sistema cooperativo. Esso prevede che, “fino alla completa attuazione della normativa in materia di socio lavoratore di società cooperative, in presenza di una pluralità di contratti collettivi della medesima categoria, le società cooperative che svolgono attività ricomprese nell’ambito di applicazione di quei contratti di categoria applicano ai propri soci lavoratori, ai sensi dell’art. 3, comma 1, della legge 3 aprile 2001, n. 142, i trattamenti economici complessivi non inferiori a quelli dettati dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nella categoria”.
E' utile riepilogare l’evoluzione dei criteri giurisprudenziali di rappresentatività ai fini di una maggior comprensione della questione e della piena legittimità della contrattazione UNCI/CONFSAL.
Dopo alcune iniziali incertezze e oscillazioni, a far data dalla storica pronuncia della Cassazione del 3 novembre 1976, n. 3993, la giurisprudenza di legittimità ha individuato con una certa sistematicità gli indici della rappresentatività.
Più precisamente la Suprema Corte ha chiarito che la maggiore rappresentatività ricorre solo ove l'organizzazione sindacale, oltre ad avere un numero rilevante di iscritti, sia significativamente presente sull'intero territorio nazionale (e non concentrata in una sola area geografica) e si caratterizzi per il requisito dell'equilibrata consistenza associativa in tutto l'arco delle categorie che essa intende tutelare.
La giurisprudenza di legittimità ha altresì puntualizzato che “l'avverbio maggiormente non implica alcuna comparazione fra le diverse confederazioni” ma piuttosto “comporta l'esistenza di un'organizzazione molto estesa sia in senso territoriale che settoriale” (Cass. 28 ottobre 1981, n. 5664), senza che ciò, tuttavia, richieda “lo svolgimento di attività in ogni zona del territorio nazionale ed in ogni categoria di lavoratori” (Cass. 18 febbraio 1985, n. 1418).
Il requisito dell'intercategorialità deve essere apprezzato non solo con riferimento alle categorie produttive, ma anche con riguardo alle categorie legali dei prestatori di lavoro ex art. 2095 c.c. Il bilanciamento fra i vari indici, cioè numero di aderenti, estensione territoriale ed estensione categoriale, sia produttiva che professionale deve essere effettuato nella consapevolezza del carattere non decisivo del numero degli iscritti: “il generico dato dell'apprezzabile numero di aderenti è, di per sé, privo di rilievo” (Cass. 28 ottobre 1981, n. 5664).
Anche sotto la spinta delle riflessioni dottrinali, a partire dalla metà degli anni '80 la Cassazione ha iniziato ad esaminare il fenomeno della rappresentatività anche sotto un profilo dinamico, attribuendo rilievo a circostanze quali “l'attività di autotutela condotta con continuità, sistematicità ed equilibrata diffusione” (Cass. 18 luglio 1984, n. 4218) ed ancor più alla partecipazione dell'organizzazione sindacale a trattative sindacali volte alla stipulazione di contratti collettivi (in particolare in Cass. 1 marzo 1986, n. 1320).
Sul tema ha profondamente inciso l'esito del referendum abrogativo dell'11 giugno 1995, a seguito del quale l'art. 19 ha assunto la seguente formulazione letterale: “rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell'ambito delle associazioni che risultino firmatarie di contratti collettivi di lavoro applicati nell'unità produttiva”. E' evidente che alla luce della nuova disciplina il criterio di selezione delle organizzazioni sindacali è rappresentato dalla capacità effettiva del sindacato di proporsi (ed imporsi) alla controparte imprenditoriale come stabile interlocutore e di addivenire alla stipulazione di contratti. La giurisprudenza di legittimità, cogliendo a pieno il significato di tale mutamento, ha sottolineato come il concetto di rappresentatività si presenti ora in chiave di effettiva rappresentatività: “in seguito al referendum abrogativo relativo all'art. 19 della legge n. 300 del 1970, l'acquisto dei diritti sindacali nell'azienda viene oggi ad essere condizionato unicamente dal dato empirico di effettività dell'azione sindacale costituito dalla rappresentatività negoziale” (Cass. 20 aprile 2002, n. 5765). L’elaborazione di tali criteri ha allargato le maglie della maggiore rappresentatività, permettendo a numerose sigle sindacali anche non storicamente strutturate di conquistare tale status. In particolare, tale giurisprudenza aveva di fatto portato alla cristallizzazione dei sindacati da considerarsi maggiormente rappresentativi, con ciò violando le finalità che il Legislatore intendeva perseguire attraverso questa nozione. Da ciò è scaturita la difficoltà di compiere una rigorosa comparazione, con la conseguenza della scarsa selettività del parametro, che ne costituisce uno dei limiti principali e che ha portato il Legislatore verso la metà degli anni novanta ad escogitare il nuovo concetto di maggiore rappresentatività comparata.
Ciò detto, nell’inattuazione della seconda parte dell’art. 39 Cost ed in mancanza di una legge sulla rappresentatività sindacale che indichi criteri certi ed oggettivi, le organizzazioni sindacali rappresentative risultano individuabili esclusivamente in base ai principi di effettività dell’azione sindacale. La contrattazione UNCI/CONFSAL rispetta tutti i criteri giurisprudenziali su cui si è basato in passato il concetto di maggiore rappresentatività ed adesso quello di maggiore rappresentatività comparata (numero di iscritti, presenza significativa sull'intero territorio nazionale, pluricategorialità, intercategorialità, effettiva attività di autotutela condotta con continuità, sistematicità ed equilibrata diffusione).
Infatti:
- l’Unci è Associazione di Rappresentanza, Assistenza e Tutela del Movimento Cooperativo, giuridicamente riconosciuta con D.M. 18/07/1975;
- la Confsal è Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori;
- l’Unci e la Confsal risultano comprese nell’elenco delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative allegato alla nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14/10/2002, prot. n.1564;
- l’Unci e la Confsal sono rappresentate con strutture periferiche diffuse su tutto il territorio nazionale;
- l’Unci e la Confsal stipulano contratti collettivi in diverse categorie e settori merceologici eterogenei, anche a livello decentrato;
- l’Unci e la Confsal sono firmatarie dei più importanti accordi concertativi dal protocollo del Luglio ‘93 in poi;
- l’Unci e la Confsal sono presenti con propri membri presso il CNEL (art. 99 Cost.).
Il nuovo criterio legale (“comparativamente più rappresentativo”) è stato previsto con l'art. 2, co. 25 della legge 28.12.1995, n. 549, che ha introdotto una norma interpretativa dell’art. 1, co. 1 del D.L. 9.10.989, n. 338, convertito in legge 7.12.1989, n. 389: "l'art. 1 del D.L. 9.10.1989, n. 338, convertito, con modificazioni, dalla legge 7.12.1989, n. 389, si interpreta nel senso che, in caso di pluralità di contratti collettivi intervenuti per la medesima categoria, la retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi previdenziali e assistenziali è quella stabilita dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative nella categoria."
Il Legislatore, in tal caso, interviene sì direttamente nel determinare i minimali retributivi, ma con lo scopo esclusivo di fungere da parametro per il calcolo dei contributi di previdenza ed assistenza sociale, quindi senza inficiare il principio di libertà delle parti di regolamentare autonomamente i propri rapporti. Da ciò deriva che “non è ravvisabile una stretta relazione fra retribuzione dovuta nell’ambito del rapporto di lavoro e retribuzione imponibile ai fini contributivi” (Cass. Sez. Unite n. 11199 del 2002; dello stesso avviso Cass. n. 8620/99).
L’efficacia della nuova formula incontra problemi dal punto di vista della categoria che costituisce l'ambito di applicazione del contratto collettivo. Infatti, nel sistema di relazioni industriali italiano, caratterizzato dal principio costituzionale di libertà d’organizzazione sindacale e quindi di libera determinazione della categoria contrattuale, è consentito ad organizzazioni sindacali di presentarsi come uniche nell'ambito considerato, impedendo cosi l'operazione di raffronto in termini di rappresentatività. Da queste riflessioni il dato che si rileva è che lo strumento legislativo, anziché semplificare la questione, l'arricchisce di ulteriori elementi di problematicità: mancanza di criteri oggettivi, difficoltà di individuare la fase di comparazione, dubbi sulla definizione della categoria. La stringatezza del dato normativo non aiuta certo ad una chiara interpretazione della nozione, anche rispetto a quella contenuta nella originaria versione dell'art. 19 St. lav. Infatti, non sono stati indicati né i criteri cui attenersi ai fini della comparazione e della scelta né i contenuti della nozione stessa: un processo speculare a quello verificatosi per la maggiore rappresentatività.
Allo stesso modo, com’è accaduto in passato, la giurisprudenza è chiamata a svolgere quell'attività di supplenza che il Legislatore ha avallato ogni volta che si è trattato di affrontare il tema della rappresentatività delle organizzazioni sindacali, in questo caso mutuando ed aggiornando in un’ottica comparativa gli indici elaborati in relazione alla più sperimentata nozione di maggiore rappresentatività, intesa nella duplice valenza quantitativa (numero degli iscritti) e qualitativa (idoneità al conflitto, sottoscrizione dei contratti collettivi di maggiore importanza, diffusione nel territorio e nelle categorie). Non con poche difficoltà, se si considera che il criterio della diffusione intercategoriale risente del classico richiamo al livello confederale di rappresentatività oggi in crisi, mentre quello della manifestazione dell’esercizio d’autotutela collettiva difficilmente si presta a valutazioni quantitative.
Tutto ciò per ribadire quanto segue:
_ L’art. 39, comma 1 della Costituzione garantisce l’autonomia e la libertà sindacale, un diritto ad oggi riconosciuto dalla presenza di una pluralità di organizzazioni presenti nel Paese e di conseguenti CCNL che non solo determina il regolare svolgimento di una sana e produttiva concorrenza, ma costituisce, altresì, la realizzazione di quei principi di libertà e autonomia posti a fondamento degli intenti del legislatore costituzionale.
_ È da tempo acquisito che il contratto collettivo stipulato dalle attuali organizzazioni sindacali è un contratto di diritto comune, cioè di un’attività di disposizione degli interessi in conflitto posta in essere, attraverso la creazione e lo svolgimento di rapporti negoziali, da soggetti privati. Tale contratto è stipulato, dunque, in forza dell’art. 1322, comma 2 del codice civile, in quanto diretto a perseguire un interesse meritevole di tutela da parte dell’ordinamento giuridico (Cassazione, 7 giugno 2004, n. 10762) con conseguente applicazione non di una disciplina speciale, ma di quella, appunto, di diritto comune, dettata dal codice civile per i contratti in generale.
_ Il principio della libertà sindacale sancito dall’art. 39 Cost. consente, in pratica, un regime di pluralismo contrattuale, ben potendo coesistere distinti contratti collettivi nella medesima categoria che regolino in modo differenziato i rapporti di lavoro degli aderenti alle rispettive organizzazioni stipulanti (Cass. 9 luglio 1976, n. 2644; Cass. 1975, n. 495).
_ Per quanto concerne la retribuzione prevista nei contratti collettivi è doveroso sottolineare che, nel nostro ordinamento, non vige un principio di parità retributiva con parità di mansioni (Cass. Sentenza n. 132/2002, la quale ribadisce che non esiste un diritto soggettivo del lavoratore alla parità di trattamento a parità di mansioni; il contratto collettivo può, pertanto, legittimamente prevedere una differente retribuzione). La Carta Costituzionale sancisce soltanto la sufficienza e la proporzionalità della retribuzione alla quantità e qualità del lavoro prestato ma non la parità nel trattamento retributivo tra lavoratori addetti ad identiche mansioni. Nell'ordinamento italiano la retribuzione minima è fissata dall'autonomia collettiva, non esistendo una disciplina con forza di legge che determini in maniera specifica i principi generali dell'art. 36 della Costituzione. È funzione e compito, pertanto, del contratto collettivo di lavoro determinare l'oggetto della retribuzione, ferma restante la possibilità data al giudice di valutare discrezionalmente il rispetto di principi di proporzionalità e sufficienza di cui all’art. 36 Cost.
_ In materia di fiscalizzazione degli oneri sociali, la Cassazione ha stabilito che, in presenza di una pluralità di CCNL contemporaneamente vigenti stipulati da sindacati tutti maggiormente rappresentativi, i minimi salariali da considerare ai fini della spettanza del beneficio devono essere non già quelli dei contratti più favorevoli ai lavoratori o del contratto concluso per ultimo, ma quelli del contratto cui il datore di lavoro è vincolato per essere stato stipulato dalla propria associazione, non essendovi alcun diverso criterio alla stregua del quale attribuire prevalenza all’uno o all’altro contratto collettivo (Cass. 30 maggio 1997, n. 4803; Cass. 18 marzo 1996, n. 2260 e Cass. 18 gennaio 1996, n. 382).
In altre due sentenze, (Cass. 9 agosto 1996, n. 7383 e Cass. 28 agosto 2004, n. 17250) si è negato qualsiasi obbligo del giudice di applicare automaticamente i minimi contrattuali (in riferimento al dettato dell’art. 36 Cost.), giustificandone il potere di apportarvi un correttivo in peius in ragione appunto del principio della limitata efficacia soggettiva del contratto collettivo nonché dell’assenza di criteri legali di scelta nell’eventualità che per uno stesso settore siano in vigore più contratti collettivi stipulati da sindacati diversi.
Nell’ambito delle fonti del diritto del lavoro, al contratto è riconosciuta forza di legge tra le parti tanto che esse possono autonomamente disciplinare i propri rapporti e come conseguenza di suddetto principio di autodeterminazione, il Legislatore non dovrebbe indicare seppur implicitamente, i minimi retributivi da applicare ai rapporti lavorativi (vedasi censure mosse dall’inizio degli anni ‘60 dalla Consulta per la mancata applicazione dell’art. 39 della Costituzione).
È questo quanto sembra evincersi dall’art. 7 comma 4 del D.L. 248/2007 conv. in legge 31/2008, sollevando dei dubbi di costituzionalità in riferimento allo stesso art. 39 Cost. Ciò conferma la rappresentatività a livello nazionale, territoriale e aziendale dell’UNCI e delle OO.SS dei lavoratori firmatarie dei medesimi CCNL. Il che ci rappresenta come in Italia non esista monopolio sindacale.
Il fatto che i contratti sottoscritti dall’UNCI contengano previsioni normative diverse dagli altri CCNL di uguale settore non appare elemento sufficiente per superare il principio consolidato in giurisprudenza della vincolatività per i soggetti aderenti alle OO.SS. firmatarie degli stessi. Agli operatori del mercato del lavoro è data la la facoltà di poter scegliere da quale articolato far disciplinare la propria attività o prestazione lavorativa.

PACE FATTA AL TRIBUNALE DI MONZA
TRA CANCELLIERI E AVVOCATI
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BARRA, SEGRETARIO DI DIRPUBBLICA,
METTE KO BRUNETTA IN TV

BARRA, SEGRETARIO DI DIRPUBBLICA,<br>METTE KO BRUNETTA IN TV
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ATTESTATO DI FREQUENZA SEMINARIO
PER REVISORI DI COOPERATIVE

ATTESTATO DI FREQUENZA SEMINARIO<br>PER REVISORI DI COOPERATIVE





30/9/2009 - Roberto Fasciani firma (per Fesica-Confsal) la Convenzione con il Comune di Milano per l'attuazione del Regolamento Regionale n. 1/2004 (affidamento del servizio di assistenza ai cittadini per la presentazione della domanda di assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica)












COMUNICATO DIRPUBBLICA DEL 20/9/2009

COMUNICATO DIRPUBBLICA DEL 20/9/2009
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ANCHE ROBERTO FASCIANI ALLA CONFERENZA
STAMPA DIRPUBBLICA A TREVISO
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LETTERA DI INVITO DELLA CONFARTIGIANATO MOTORI
1/09/2009

LETTERA DI INVITO DELLA CONFARTIGIANATO MOTORI<br>1/09/2009

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

PROGRAMMA DELLA GIORNATA








TESTO PETIZIONE

A: PRESIDENTE REPUBBLICA GOVERNO PARLAMENTARI

“TORMENTONE D’ESTATE”
COSTITUZIONE ITALIANA
ARTICOLO 45
“La Repubblica riconosce la funzione sociale della Cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con mezzi idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità”.
A P P E L L O

alla società civile ed al Presidente della Repubblica quale garante della Costituzione
per il forte rallentamento del servizio di revisione e quindi di assistenza e vigilanza alle società cooperative e loro consorzi.
la Direzione Generale per gli Enti Cooperativi del Ministero dello Sviluppo Economico, contrariamente alle vigenti disposizioni di cui al D.L.vo 2 agosto 2002, n. 220 ha ridotto drasticamente la funzione istituzionale di revisione alle società cooperative e loro consorzi tale ingiustificato comportamento è configurabile come “interruzione di pubblico servizio, omissione di atti d’Ufficio, abuso di potere e danno erariale”.
Per effetto di quanto sopra gli enti cooperativi e loro consorzi, allo stato, sono privi di qualsiasi assistenza e controllo visto che, tra l’altro, godono di benefici fiscali e di altra natura.
L’attività di vigilanza sugli enti cooperativi riveste carattere istituzionale inderogabile perché posta a tutela di superiori interessi di “ordine pubblico, sociale, economico” pertanto la stessa non è procrastinabile.
L’attività di vigilanza garantisce “l’osservanza dei requisiti mutualistici dell’ente ispezionato, la verifica dei requisiti per il godimento delle agevolazioni fiscali e di altra natura, il versamento del contributo obbligatorio biennale per le revisioni e del 3% sugli utili conseguiti nei vari esercizi sociali”.
Da molti anni e oggi le attività di vigilanza su tutto il territorio nazionale risultano fortemente rallentate e, pertanto, moltissimi di tali enti cooperativi e loro consorzi pur godendo delle agevolazioni, non sono assoggettate ad alcun controllo con grave danno per l’Erario.
La forte riduzione dell’attività revisionale è stata determinata dalla esiguità dei fondi messi a disposizione al Ministero dello Sviluppo Economico per l’attività revisionale alle Società Cooperativa.
Tutto questo accade perché, le società cooperative versano il contributo biennale ed il 3% sugli utili d’esercizio tramite il Mod. F24, tale somme confluiscono al Ministero delle Finanze il quale distrae buona parte delle somme verso altre destinazione contrariamente a quanto previsto dall’attuale normativa.
Il ruolo che oggi svolgono le società cooperative è di estrema importanza , considerata la crisi economica globale ed in particolare quella Italiana. Esse operano in tutti i settori sia produttivi che sociali, basti pensare il ruolo che svolgono le cooperative sociali le quali, in molte occasioni, si sostituiscono allo Stato nell’assistenza socio-sanitaria e nell’inserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro. Rappresentano, con il loro agire, la forma più democratica del lavoro umano dove non è consentita la speculazione privata.
Per queste ragioni l’attività revisionale deve tornare alla normalità affinché si possa migliorare la qualità dei servizi che legittimamente e doverosamente devono essere garantiti alle società cooperative allo scopo di promuovere la Cooperazione su scala Nazionale ed Europea, finalizzato al bene comune.
Pertanto
Gli Ispettori di Società Cooperative Ministeriali della Calabria, della Campania e del Veneto si appellano alla sensibilità di tutti coloro che credono nell’alto senso dello Stato, nel senso di uguaglianza e di giustizia..







RIFLESSIONI DI MEZZA ESTATE

RIFLESSIONI DI MEZZA ESTATE
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LETTERA A MINISTRO SACCONI SU
OSSERVATORI COOPERATIVE DPL

LETTERA A MINISTRO SACCONI SU<br> OSSERVATORI COOPERATIVE DPL
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LETTERA APERTA AL MINISTRO SCAJOLA

LETTERA APERTA AL MINISTRO SCAJOLA
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ANCHE DIRPUBBLICA E’ INTERVENUTA IL 19 GIUGNO AL CONVEGNO NAZIONALE DELL’UNIVERSITA’ DI MODENA SULLA SICUREZZA DEL LAVORO


Il 19 giugno 2009 si è svolto, nell’Auditorium della Fondazione “Marco Biagi” di Modena il convegno “Le modifiche e le integrazioni al D.Lgs. 81/2008 e la sicurezza del lavoro nelle scuole e nelle università”. Il Sindaco di Modena Giorgio Pighi, anche docente di diritto penale, nel suo saluto, non solo formale, ha sottolineato, richiamando la presa di posizione di gran parte dei penalisti italiani, le serie criticità e i presumibili profili di incostituzionalità che deriverebbero dalle modifiche dell’impianto penale del Testo Unico dall’approvazione del decreto correttivo nella versione finora conosciuta. Sono seguiti gli interventi del Magnifico Rettore dell’Ateneo modenese Aldo Tomasi e le relazioni dei Dott. De Filippo ,Direzione INAIL Regione Emilia-Romagna, Eufranio Massi, Direttore DPL Modena, Omar Nicolini, ASL Modena. Al pomeriggio, dedicato alla “Promozione della cultura della prevenzione nelle scuole e nelle università” sono state presentate le relazioni di Elio Giroletti (Università di Pavia), Silvana Di Stefano (INAIL Emilia-Romagna), Katia Pedretti (Regione Emilia-Romagna), Gino Rubini (CGIL Emilia-Romagna). Nei dibattiti seguiti alle relazioni mattutine e pomeridiane è intervenuto Roberto Fasciani (DIRPUBBLICA) il quale ha evidenziato come, nella attuale stesura dello schema di decreto correttivo, la insostituibile funzione di vigilanza da parte del soggetto pubblico verrebbe ingiustificatamente compromessa. Constatati i rilievi critici emersi dalle relazioni, ha fatto inoltre appello alle autorità presenti affinchè i pareri tecnici preventivi dei dirigenti,dei funzionari, delle alte professionalità della P.A. vengano maggiormente presi in considerazione dalla politica nella stesura di norme così rilevanti. Infine ha proposto di modificare lo schema di decreto dirottando i previsti finanziamenti del Fondo di sostegno INAIL per gli organismi paritetici alle Direzioni Provinciali del Lavoro, cui affidare, tramite i reparti di Vigilanza Tecnica, quell’opera di certificazione preventiva che sarebbe inopportuno demandare agli enti bilaterali i quali non garantirebbero terzietà e sufficiente competenza tecnico-professionale.

ROBERTO FASCIANI ELETTO SEGRETARIO PROVINCIALE DI MILANO DELLA DIRPUBBLICA (Federazione dei Funzionari, delle Elevate Professionalità, dei Professionisti e dei Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni e delle Agenzie) ADERENTE ALLA CONFEDIR


Il 15 maggio 2009, a Milano, nella sala convegni dell’Agenzia Regionale delle Entrate si è tenuta, presenti dirigenti del sindacato e lavoratori di varie Amministrazioni, l’Assemblea Provinciale della Federazione Dirpubblica . La riunione è stata aperta da Stefano Valente, Segretario Regionale, il quale ha analizzato in maniera approfondita la situazione creatasi nelle Agenzie Fiscali, le conseguenze sul lavoro pubblico del decreto delegato Brunetta in corso di approvazione e ha effettuato un interessante excursus storico sull’evoluzione della retribuzione dagli anni Settanta ad oggi e i prevedibili sviluppi futuri, dimostrando come sia divenuto imprescindibile l’energico intervento del sindacato per recuperare il potere di acquisto degli stipendi , assicurare pensioni dignitose ai pubblici funzionari (oggi a rischio di impoverimento) e la possibilità delle famiglie di investire a beneficio delle nuove generazioni. Successivamente è intervenuto Roberto Fasciani, Segretario della Sezione Dirpubblica della DPL di Milano il quale ha esposto le questioni aperte nell’attuale fase di riorganizzazione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, soffermandosi sulle gravi incongruenze nello status del personale ispettivo (del lavoro e di cooperative) e dell’attività di conciliazione delle controversie di lavoro. Ha poi delineato le possibili future ipotesi di intervento del sindacato nelle diverse Amministrazioni della provincia. Ha concluso l’assemblea il Segretario Generale Dirpubblica, Giancarlo Barra. Egli ha rappresentato un articolato quadro delle iniziative politiche, sindacali e giudiziarie intraprese (Vicedirigenza, correttezza nelle progressioni di carriera, ecc.) da Dirpubblica negli ultimi anni, a tutela della dignità, delle condizioni economiche, delle chances , della preziosa professionalità dei lavoratori pubblici. Ha illustrato come queste iniziative discendano da una concezione della Pubblica Amministrazione, propugnata da Dirpubblica, profondamente diversa ed alternativa a quella correntemente ed erroneamente affermatasi in questi decenni nell’opinione pubblica, nella politica, nelle altre organizzazioni sindacali. Ha indicato, come mission di Dirpubblica, il superamento della divaricazione tra Dirigenza e resto del personale, della concezione aziendalistica e manageriale della Pubblica Amministrazione, della scelta concertativa e in definitiva subalterna dei grandi sindacati nei confronti dei vertici politici e amministrativi dei Ministeri. Ha profondamente criticato la deriva disciplinare e ottusamente punitiva sottesa all’impianto del decreto legislativo Brunetta auspicando che quantomeno il crollo del vecchio modello delle relazioni sindacali pubbliche produca l’effetto positivo di una rivisitazione e di un rinnovamento del ruolo di tutte le organizzazioni sindacali.
A conclusione dell’Assemblea è stata eletta la nuova Segreteria Provinciale di Dirpubblica e, alla guida della stessa, nominato Roberto Fasciani.




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Agosto 2007: Roberto Fasciani (UNCI Lombardia) e Giovanni Giovannetti (Presidente del Circolo Pasolini di Pavia) illustrano ai rom della ex Snia di Pavia come verrà costituita la cooperativa di lavoro edile (foto di Irene Campari)




Nella foto in basso a sinistra: Roberto Fasciani UNCI Lombardia - Il Giorno 6/11/2008




Articolo su Rassegna Cooperativa n.8 dell'ottobre-novembre 2008




Da "La Provincia Pavese" del 6 novembre 2008




AUTORE: ROBERTO FASCIANI
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Le cooperative di edilizia abitativa

I contenuti
Le cooperative edilizie hanno rappresentato uno strumento fondamentale per lo sviluppo della proprietà abitativa, oltreché di traino all'evoluzione del mercato delle costruzioni civili. Il volume affronta l'argomento con un'impostazione innovativa, analizzando le questioni e le problematiche reali e non limitandosi all'inquadramento giuridico e fiscale del fenomeno cooperativo. Vengono focalizzati gli aspetti più critici, ad esempio: se e quando avvalersi dello strumento cooperativo; le agevolazioni oggi offerte dalla legislazione; le novità riguardanti il funzionamento delle società cooperative; i problemi che scaturiscono in corso d'opera; i casi di controversie interne; il controllo da parte dei soggetti pubblici a ciò chiamati. Quest'opera nasce dalla decennale esperienza dell'autore nell'ambito della vigilanza pubblica sulle società cooperative

Indice
Capitolo I – Cooperazione edilizia: le fonti di riferimentoCapitolo II – Le caratteristiche del fenomeno cooperativo, le agevolazioni e la scelta di avvalersi di tale strumentoCapitolo III – Costituzione della cooperativa edilizia: adempimenti ed opzioni postriformaCapitolo IV – Il funzionamento dell’ente prima e durante la realizzazione dell’oggetto socialeCapitolo V – Il processo di scioglimento, liquidazione ed estinzione delle societàCapitolo VI – Le controversie interne alla compagine sociale: motivi e soluzioniCapitolo VII – I controlli dall’esterno

Altri dati
Formato: Libro Pagine: 360 Lingua: Italiano Editore: Maggioli Editore
Anno di pubblicazione: 2005 Codice EAN: 9788838734366 Generi: Immobili , Immobili





POST PUBBLICATO IL 14.5.2009 SUL BLOG DEL CIRCOLO PASOLINI DI PAVIA

Il partito laburista inglese e i tre lavoratori licenziati

della vicenda dei tre lavoratori licenziati dalla cooperativa pavese Milano Euroservice, che abbiamo raccontato (qui) e un suo esponente pubblica la lettera inviata alla Technicolor dal sindacato Fesica-Confsal sul suo blog. Questo è il resoconto che mi invia il reggente nazionale del sindacato, Roberto Fasciani, che si sta occupando della vicenda.
Irene Campari

Cara Irene,

ti comunico che il 3.5.2009 sul "John's Labour Blog" John Gray (esponente del Partito Laburista e dei Sindacati inglesi) ha pubblicato la nostra lettera alla multinazionale inglese Technicolor sul comportamento della Cooperativa MILANO EUROSERVICE con sede a Pavia.

John ci ha ringraziato scrivendo:

"Hi Roberto

I have googled this as best I can and I think "good luck" is therefore in order. If anyone from Italy thinks otherwise please let me know."

Mi ha colpito la presentazione che di sè ha dato John nell'intestazione del suo blog:

"My own personal blog. I'm a trade union activist and Labour Party member. I'm passionate about centre left politics, history & future of labour movement family, trade unions, health & safety, employment rights, pensions, capital stewardship, living wages and public housing. Local, national and international issues."

L'ho confrontata con la descrizione (analoga) che di sè stessi danno gli esponenti (omologhi?) del centro sinistra (politico, culturale e sindacale) italiano, nazionali e locali.

Osservo tuttavia che John, a leggere il suo blog, sembra avere a cuore effettivamente quei temi (e infatti ha pubblicato subito il nostro intervento).

Possiamo dire lo stesso degli esponenti e degli organi di stampa italiani, nazionali e soprattutto locali, che fanno riferimento alla medesima area?

Roberto Fasciani

giovedì, 14 maggio 2009 - alle ore 17:19







Lettera della FESICA-CONFSAL di Pavia alla multinazionale Technicolor in data 2 maggio 2009

POST APPARSO SUL BLOG DEL CIRCOLO PASOLINI DI PAVIA IL 3 MAGGIO 2009

http://www.circolopasolini.splinder.com/

La storia di tre lavoratori appena licenziati

di Irene Campari (candidato Sindaco alle prossime elezioni comunali di Pavia)

Raccontiamo le vicende di alcuni lavoratori di una cooperativa multiservizi che potrebbe avere molti aspetti in comune con i vissuti di altri lavoratori di cooperative. Il termine cooperativa non rimanda più da tempo ai principi e valori del mondo solidaristico della novecentesca etica del lavoro. Sono piuttosto i contesti in cui si declinano precarietà e arbitrio senza controllo superiori. Qualche settimana fa la cooperativa multiservizi Milano Euroservice ha licenziato tre lavoratori di Pavia (ad uno di essi non è stato rinnovato, come promesso, il contratto a tempo determinato a seguito della sua iscrizione al sindacato). Sindacalizzati, hanno chiesto alla dirigenza che fosse individuato il contratto di lavoro sulla base del quale essere retribuiti e fosse adottato un regolamento conforme alla legge sul socio-lavoratore: fare uscierato e/o portierato e non vigilanza non armata. Questa è stata infatti la loro mansione. Avrebbero dovuto, secondo le testimonianze del sindacato che li ha seguiti (FESICA-CONFSAL), adempiere agli obblighi contrattuali che prevedevano uscierato e/o portierato al di fuori dei locali della Technicolor nello stabilimento di Sesto Ulteriano-San Giuliano Milanese. Ma invece di fare uscierato e/o portierato, secondo la documentazione che ci hanno prodotto, avrebbero vigilato gli ingressi e le uscite dallo stabilimento con tanto di placet per le perquisizioni personali. La lotta di questi lavoratori per il rispetto dei diritti contrattuali dura da molti mesi. Dapprima sono stati, secondo le loro testimonianze, blanditi con irrisorie proposte di denaro - rifiutate - per arrivare al licenziamento di qualche settimana fa. La cooperativa Milano Euroservice risulta, da una visura camerale del 15 aprile 2009, avere sede a Pavia in Via Vigentina 106 (Rea PV 222980), iscritta al registro delle imprese il 26 aprile 1999. Il Presidente in carica sin dalla costituzione , il 18 gennaio 1999 (a scadenza con l'approvazione del prossimo bilancio) è Francesco Ciro Rampulla, professore ordinario di diritto all'Università di Pavia e anche nel Consiglio di amministrazione della Fondazione Maugeri. Il vicepresidente è Manolo Marchesoni, che risulterebbe anche amministratore del Call Center di Assago, Consigliere Fonfon Barbara. Le attività della cooperativa multiservizi sono relativi a organizzazione aziendale per piccole imprese, raccolta ed elaborazione dati, servizi inerenti gli spettacoli sportivi ..., ma non compare la vigilanza privata non armata, mansione che sarebbe stata effettuata a cinque euro l’ora. All’Albo delle società cooperative è iscritta dal 2005 nella sezione "cooperative a mutualità prevalente" nella categoria "produzione e lavoro". Ha una sede operativa a Pavia in Viale Venezia 2. Risulterebbe avere appalti in città per il Mondino e in un collegio universitario. Pubblichiamo due lettere che il Sindacato Fesica-Confsal ha inviato alla Technicolor, società che produce supporti multimediali, che ha appaltato alla Milano Euroservice la vigilanza della sede di Sesto Ulteriano, e al Ministero dello Sviluppo economico in cui si sollecita l’ispezione straordinaria (chiesta sin da dicembre 2008) a seguito dei licenziamenti e delle osservazioni sulle condizioni di lavoro da parte del sindacato. Dopo aver letto queste lettere e aver raccolto le testimonianze sia dei sindacalisti che dei lavoratori ci chiediamo, del tutto legittimamente, se il Presidente, conosciutissimo professore di Diritto presso la nostra Università, fosse a conoscenza di quanto descritto e se fosse nelle sue facoltà intervenire prima che altri prendessero in mano la situazione. Tre famiglie sono rimaste senza reddito, quel reddito che ammontava a 700 euro mensili. Tempo fa il quotidiano locale aveva iniziato un'opera importante di informazione sulla qualità del lavoro e la reale consistenza delle cooperative presenti in provincia. Sarebbe opportuno continuarlo e approfondirlo. Anche in campagna elettorale. Durante un recente confronto con i candidati Albergati e Cattaneo ho posto la questione in termini molto chiari, avendo notato che tra i presenti vi erano dei sindacalisti. Nessuno ha ripreso l'argomento.

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Traduzione prima lettera

Subject: Situation in San Giuliano Milanese (Milano, Italia) -(traduzione dall’inglese)
Volevamo informarvi della grave situazione nella quale si trova il Vs stabilimento di San Giuliano Milanese (Milano, Italia) diretto dal Dott. Giuliano ROBERT. Nel novembre del 2008 alcuni coraggiosi lavoratori della Cooperativa MILANO EUROSERVICE che ha l'appalto della vigilanza presso il Vs. stabilimento, stanchi delle angherie subite, hanno chiesto l’intervento del nostro Sindacato. Abbiamo scoperto, con profondo stupore che da anni a questa cooperativa viene consentito di agire al di fuori della legge e che nessuno ha mai denunciato nulla per paura di mettersi contro il boss locale che la presiede (Rampulla) e all’energumeno (Marchesoni) delegato alla gestione operativa. Una condizione da Medioevo, creatasi a pochi passi dalla capitale economica dell’Italia.Abbiamo tentato in tutti i modi di contattare i gestori della cooperativa e i suoi legali, ma invano. Quella cooperativa gode di protezioni e complicità a livello locale che però stiamo pian piano scardinando e che tra poco saranno denunciate all’opinione pubblica tramite gli organi di stampa. Non a caso il presidente , dopo le denunce fatte riservatamente da noi a tutte le Autorità, stà lasciando l_incarico perché ha capito che lo scandalo sta per scoppiare. Purtroppo in questo momento l’intera gestione è affidata al Vice Presidente Marchesoni che attraverso minacce e licenziamenti illegittimi sta cercando di spargere il terrore tra i lavoratori e di soffocare il dissenso. Con rammarico constatiamo che il Vs responsabile, il Dr. Robert, si è dimostrato incapace di ricondurre il Sig.Marchesoni al rispetto della legalità, non capiamo se per sudditanza psicologica o per comunanza di interessi economici privati col Sig. Marchesoni stesso. Data la gravità della situazione, riteniamo opportuno informare voi così come abbiamo fatto con tutte le Autorità competenti. Abbiamo notizia che le ispezioni e gli accertamenti arriveranno tra poche settimane, nonostante la denuncia sia stata fatta da qualche mese, per i tempi lunghi che di solito impiegano le Autorità italiane ad entrare in azione. Segnaliamo in particolare:
- violazione della legge italiana che impone alle cooperative di pagare i lavoratori con i minimi retributivi dei contratti collettivi nazionali
- svolgimento, senza autorizzazione della Polizia, quindi abusivo, della attività di vigilanza (divise,perquisizioni, controllo documenti, ecc.)non armata
- In violazione delle direttive europee, i lavoratori non hanno mai visto specificati per iscritto il proprio livello, qualifica, mansioni orario, ecc.
- Gli straordinari non vengono completamente pagati ai lavoratori in quanto viene utilizzato un sistema di compensazione a loro danno.
- Mancato rispetto della norma sul riposo settimanale
- Mancato rispetto della norma sul limite massimo giornaliero dell_orario di lavoro.I lavoratori lavorano da un minimo di 8 a un massimo di 15/16 ore al giorno senza pausa (né pranzo né di altro tipo). Per ovviare a ciò Marchesoni, in violazione delle norme europee, ha imposto a partire dallo scorso gennaio il part-time solo ai lavoratori a lui sgraditi
- Mancato rimborso delle spese per la benzina
- I lavoratori vengono controllati da telecamere, in violazione della legge italiana sui diritti fondamentali dei lavoratori
- le festività, se non lavorate, non vengono pagate
- I lavoratori sono costretti a una disponibilità non retribuita per i giorni del sabato, domenica e festivi
- La retribuzione che i lavoratori ricevono non è commisurata alle loro effettive responsabilità: controllo ingressi, controllo automezzi, uso del Personal Computer, inserimento dati nello stesso, inserimento e disinserimento allarmi, monitoraggio con telecamere e controllo con monitor, perquisizioni con metal detector costantemente sotto lo sguardo di telecamere,- gestione e registrazione di contrassegni, registrazione carico e scarico automezzi compilando l'apposito modulo, servizio di reception, servizio di ricevimento ospiti, controllo del centralino telefonico, richiesta e controllo documenti personali di autisti e addetti allo scarico merci, gestione di tutte le chiavi aziendali, gestione dei rapportini aziendali .
- Le ore riportate sulla busta paga non corrispondono a quelle segnate sul foglio presenze
- I lavoratori sono costretti a ricevere le disposizioni lavorative via e-mail un’ora prima dell'inizio del lavoro, con conseguente sacrificio per le proprie famiglie.
- I lavoratori non hanno mai ricevuto precise disposizioni sui limiti della loro attività di vigilanza
- Di fatto, senza autorizzazione, gli stessi sono costretti ad esercitare dei compiti di polizia interna
- I contributi previdenziali versati sono stati minori di quelli dovuti, in quanto l’attività di vigilanza non armata è travestita in semplice portierato o uscierato.
- I ritmi e le modalità lavorative utilizzati dalla cooperativa, che rasentano lo sfruttamento, hanno creato e stanno aggravando lo stato di salute fisica e psicologica dei soci lavoratori
- La MILANO EUROSERVICE e di conseguenza la TECHNICOLOR agiscono in violazione delle norme sulla tutela della Privacy e della Sicurezza del Lavoro
- I soci lavoratori hanno affermato di aver più volte notato, nello stabilimento Technicolor, lavoratori di un’altra Cooperativa (la PREMIUM)che operavano senza il rispetto delle più elementari norme di sicurezza.
- Di recente sono avvenuti licenziamenti discriminatori, antisindacali, ingiustificati che sono stati impugnati e che porteranno a sicure condanne, in sede giudiziaria, della MILANO EUROSERVICE con ovvi riflessi negativi sulla immagine della TECHNICOLOR che da anni ne utilizza in appalto i servizi e finge di ignorare le continue e intollerabili violazioni di legge. VI CHIEDIAMO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI, DI INTERVENIRE SUI VERTICI DELLA MILANO EUROSERVICE PER FAR ANNULLARE I LICENZIAMENTI EFFETTUATI E PER RICONDURRE LA SITUAZIONE AL PIENO RISPETTO DELLE NORME DI LEGGE.

FESICA-CONFSAL
COMPARTO COOPERATIVE
IL REGGENTE DELLA PROVINCIA DI PAVIA
ROBERTO FASCIANI





Seconda Lettera

FESICA-CONFSAL FEDERAZIONE NAZIONALE LAVORATORI INDUSTRIA COMMERCIO ARTIGIANATOCOMMERCIO - TURISMO - METALMECCANICI - CARTAI - EDILI - TESSILI - SERVIZI -CHIMICI - GRAFICI - ALIMENTARISTI - VIGILANZA PRIVATA - AZIENDEPRIVATIZZATE(www.fesica.it ) (www.confsal.it)Federazione Provinciale di Pavia, Comparto Cooperative, Via Maestri Comacini9,27100 PAVIA

e-mail: fesica-confsalpvcoop@libero.it
tel. e fax 0382/539707,
334/9091761, 348/7245216.
UFFICIO DI MILANO: Via Paolo Lomazzo 13, 20154 Milano, tel. 02/928891222.

Milano, 2 maggio 2009

PRT. 21

Al MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Dipartimento per la competitività
Direzione Generale per le Piccole e Medie Imprese e gli Enti Cooperativi
Ufficio Via Molise 2
00187 ROMA
FAX 0643532356
e-mail segreteria.dgec@sviluppoeconomico.gov.it


OGGETTO: RICHIESTA ISPEZIONE STRAORDINARIA ALLA SOCIETA COOPERATIVAMILANO EUROSERVICE S.C.R.L.
sede legale PAVIA, Via Vigentina 106 (presso Studio Cassinari)
Sede Operativa: Pavia, Viale Venezia 2 - codice fiscale 01799890189 -
appalto presso Fabbrica Technicolor, Via Po 13/15, Sesto Ulteriano (MI).
Presidente CDA Cooperativa: Prof. Avv. Francesco Ciro Rampulla; Vice PCA: Manolo A.Marchesoni.

SOLLECITO

Si fa seguito alla nota dello Scrivente prot. N. 23 del 2 dicembre 2008 e siconstata che finora nessuno dei tre lavoratori autori dell’esposto è statoascoltato da ispettori in sede straordinaria da Voi nominati, così come daloro richiesto.

Nel frattempo è accaduto che:

- questi lavoratori sono stati puniti con l’abbassamento unilateraledel loro orario di lavoro a partire dall’1.1.2009
- non è stato loro consentito l’accesso al libro soci e al libroassemblee
- la cooperativa ha deliberato l’adozione di un nuovo regolamento ilcui testo continua a non essere conforme a quanto previsto dall’art. 6L.142/2001 e succ.modif.
- la cooperativa ha adottato i minimi retributivi di un CCNL scaduto,relativo a un settore diverso da quello dell’attività svolta dallacooperativa, sottoscritto da associazioni datoriali e sindacali nonrappresentate nel CNEL
- quei lavoratori sono stati espulsi fisicamente dall’azienda,licenziati ed esclusi da soci non con delibera dell’organo amministrativo masemplicemente con una decisione scritta del Vice Presidente con effettoimmediato
- entro pochi giorni la vicenda sarà all’attenzione degli organi diinformazione.
Si resta in attesa dell’intervento di Codesta Autorità di Vigilanza.

Cordiali saluti.

FESICA-CONFSAL
COMPARTO COOPERATIVE
IL REGGENTE DELLA PROVINCIA DI PAVIA
ROBERTO FASCIANI




"L'Inps non è tenuto ..."

Continua la storia dei tre lavoratori della Cooperativa pavese licenziati qualche tempo fa e di cui abbiamo raccontato la storia qui.

Altra tegola sui poveri soci lavoratori della cooperativa presieduta dal conosciutissimo “avvocato-imprenditore” (caso unico in Italia di beneplacito da parte dell’Ordine professionale competente) e professore di diritto dell’ateneo pavese. Con nota del 21.4.2009 (che si allega perché chiunque la possa gustare) l’INPS di Pavia nega il trattamento di disoccupazione al primo dei tre che ne aveva fatto domanda. In fondo si legge: LA DOMANDA DI DISOCCUPAZIONE E’ STATA RESPINTA POICHE’ LA COOP. MILANO EUROSERVICE NON DEVE VERSARE I CONTRIBUTI PER LA DISOCCUPAZIONE. Ma la tanto venerata legge 241/90 sulla trasparenza amministrativa non stabilisce che “ Ogni provvedimento amministrativo deve essere motivato (…). La motivazione deve indicare i presupposti di fatto e LE RAGIONI GIURIDICHE che hanno determinato la decisione dell'amministrazione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria”? E dove sono qui le ragioni giuridiche? Su cosa dovranno contro dedurre i lavoratori? Sulla natura divina della Cooperativa Milano Euroservice e del suo presidente? Ma vogliamo essere comprensivi, data la mole di lavoro che opprime questi enti : probabilmente l’INPS di Pavia ha dimenticato di far riferimento a un particolare noto agli addetti ai lavori: l’indennità non spetta ai soci di cooperative la cui attività rientra nel DPR 602/70. Queste cooperative sono agevolate. Sulla base dell’attività che dichiarano di fare, se la stessa rientra nell’apposito elenco, pagano meno contributi previdenziali. L’INPS non è tenuto a fare controlli d’ufficio per la concessione dell’agevolazione. Il suo servizio ispettivo agisce solo se richiesto a seguito di denuncia. Se la segnalazione è fondata, procede al recupero delle somme non versate per anni, a beneficio dell’Erario (spesso si tratta di migliaia e migliaia di euro il cui mancato introito può generare responsabilità per danno erariale a carico dei dirigenti pubblici) e dei lavoratori. Quindi: da dieci anni la cooperativa del “conosciutissimo” paga meno contributi perché, in base alla dichiarazione fatta dal suo consulente di fiducia, l’attività denunciata glielo consente. Ma i casi sono tre: o è stata dichiarata l’attività di vigilanza non armata (quella effettivamente svolta) e allora la cooperativa da anni sta ricevendo una agevolazione in base a una attività mai autorizzata così come invece era richiesto dal Testo Unico delle leggi di P.S.; o è stata dichiarata l’attività di semplice custodia accessi e allora la facilitazione è stata attribuita sulla base di una dichiarazione non veritiera; o è stata dichiarata una qualsiasi altra attività ricompresa negli elenchi del DPR 602/70 ma allora c’è un problema: non è mai stata svolta dai tre interessati, non si sa se sia stata svolta da altri e le conseguenze di tali dichiarazioni ballerine dovrebbero ricadere sulla dirigenza della cooperativa e non sui lavoratori che sono stati costretti a effettuare l’attività di vigilanza privata non armata senza autorizzazione. Si dirà: come fa l’INPS di Pavia a immaginare tutto ciò se nessuno glielo dice prima? Giusto. Se non fosse per un particolare: che quei lavoratori e il sindacato glielo hanno raccontato sin dal dicembre 2008 con un esposto che però finora (son passati 5 mesi) non ha avuto seguito (siamo sicuri, perché nessun ispettore dell’INPS di Pavia o dell’INPS di Milano ha evaso la richiesta dei lavoratori di essere ascoltati). In compenso, i zelanti capi dell’INPS di Pavia, battendo ogni record (dia loro un premio, Ministro Brunetta!) hanno impiegato solo 28 giorni (per legge ne avevano a disposizione 30) per negare il pur esiguo trattamento di disoccupazione a padri di famiglia ridotti sul lastrico a seguito di un provvedimento arbitrario del poco noto braccio destro del “conosciutissimo”, sicuramente non frequentante i corsi di diritto del Maestro e quindi libero da dubbi giuridici di sorta.Del resto come si può incolpare il suddetto promettente giovanotto se è vero, come da lui dichiaratocandidamente pochi giorni fa davanti a cinque testimoni (di cui due avvocati) , che recatosi in Prefettura a Pavia per sapere come doveva comportarsi di fronte al fondato sospetto che l’attività da lui svolta fosse in contrasto con il Testo Unico delle Leggi sulla Pubblica Sicurezza , invece di essere cacciato ed accompagnato al posto di Polizia per accertamenti sarebbe stato gentilmente accolto da una alta funzionaria della Prefettura che gli avrebbe prospettato, a suo dire, un esaustivo panorama di tutte le possibilità di futura sanatoria di tale presunto illecito, raccomandandogli di non preoccuparsi? Per lui evidentemente, da dieci anni, non valgono lo Statuto dei Lavoratori, il TULPS, la legislazione sulle cooperative, l’Ispettorato del Lavoro, l’INPS, la Prefettura, che conosciamo noi ma, come in un universo parallelo, gli è stato consentito di interagire con Leggi e Istituzioni che a Pavia sembra siano modellate sulle esigenze di quattro o cinque padreterni. Solo che altrove i loro omologhi si dice siano in grado di far funzionare qualcosa sopperendo , in alcuni casi, all’inefficienza dello Stato. A Pavia invece è toccata la versione taroccata di tale specie umana: palloni gonfiati che non sono in grado neppure di gestire e controllare l’operato dei propri stallieri.

Roberto Fasciani
Fesica-Confsal Provincia di Pavia
Comparto Cooperative

venerdì, 08 maggio 2009






“SOLE” soc. coop.r.l. ,Via Lomazzo n. 13 20154 MILANO

“SOLE”  soc. coop.r.l. ,Via  Lomazzo n. 13  20154  MILANO
La Presidentessa Liu Haiyan
“SOLE” soc. coop.r.l. ,Via Lomazzo n. 13 20154 MILANO

P.IVA 05943430966,TEL .02/89281285, FAX 02/89281285,

CELL.: 349-5416594 , E-mail: solescrl@tiscali.it

Presidentessa: LIU Haiyan. Per contatti, telefonare a ROBERTO FASCIANI cell.:3349091761 . “SOLE” e’ una cooperativa dinamica e flessibile; Lavoro,servizio e consulenza tra Italia e Cina. Operiamo nel mercato per cogliere le esigenze legate al bisogno di lavoro e servizio per le aziende italiane e cinesi. Abbiamo personale cinese qualificato, serio, corretto, responsabile, competente, efficiente, attentamente selezionato.La nostra missione e’ la soddisfazione del cliente. SERVIZI OFFERTI: Import-export riguardo al commercio di beni non alimentari,al dettaglio e/o all’ingrosso, in Italia ed all’ estero, per conto proprio e di terzi, dandoli a terzi a qualsivoglia altro titolo, anche con conto sospeso o in conto deposito.Rivenditrice, rappresentante ed agente, sia esclusivista che non, con o senza deposito, in Italia ed all’estero di tali prodotti.Organizzazione e fornitura di servizio e personale alle imprese e loro organizzazione e precisamente: consulenza ,gestione, ricerca e sviluppo.Ricerca di prodotti, di materie prime e di collaboratori direttamente sul territorio cinese. Vi aiutiamo a cercare quello che realmente vi serve in tempi rapidi e con una vasta gamma di possibilità e di scelte. Lavori in appalto in campo manifatturiero


ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE WORKSHOP PER DIRIGENTI DI COOPERATIVE



ATTESTATO DI FREQUENZA CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI DI COOPERATIVE




Oggetto sociale cooperativa Sole (copia da visura camerale)

Oggetto sociale cooperativa Sole (copia da visura camerale)
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A.C.S. - ASSOCIAZIONE COOPERATIVE SERVIZI - Sede legale : Via Calvi 25, 20129 Milano

A.C.S. - ASSOCIAZIONE COOPERATIVE SERVIZI - Sede legale : Via Calvi 25, 20129 Milano
Presidente: Dott. Ferdinando Gorgoglione



A.C.S. - ASSOCIAZIONE COOPERATIVE SERVIZI Sede legale : Via Calvi 25, 20129 Milano - Tel. 0236569579 - fax 025456682 - Codice fiscale: 97079320152

Per contatti: telefonare a Roberto Fasciani
cell.: 3349091761


SERVIZIO FORMAZIONE – l’A.C.S. assicura il monitoraggio e l’implementazione dei programmi in favore dell’Imprenditoria Cooperativa, armonizza gli interventi promozionali ed il buon esito dei rapporti istituzionali per la definizione dei piani di sviluppo in armonia con le direttive europee. L’A.C.S. realizza in particolare interventi di formazione attraverso seminari, convegni, corsi di aggiornamento per dirigenti, quadri e tecnici del Movimento Cooperativo .Opera su tutto il territorio regionale allo scopo di soddisfare i fabbisogni di formazione e in particolare istituire corsi previsti dalla legge 626/94 relativi a:
Formazione e informazione dei soci
Responsabile per la sicurezza
Rappresentante per la sicurezza

SERVIZIO STUDI E LEGISLAZIONE – l’A.C.S. rende disponibili i modelli di Statuto adeguati alla riforma del diritto societario e gli schemi di Regolamento interno conformi alla disciplina sul socio lavoratore per tutte le Cooperative associate, fornendo loro assistenza e consulenza. L’A.C.S. informa costantemente gli enti associati in merito all’evoluzione della normativa in materia di fiscalità e di vigilanza, nonché di finanziamenti all’imprenditorialità con finalità mutualistiche;

SERVIZIO SINDACALE – Le cooperative associate all’A.C.S. possono adottare i CCNL UNCI/CONFSAL in ogni comparto produttivo. L’A.C.S. svolge a tal fine un’attività di assistenza e consulenza, informa le Cooperative associate sugli aspetti previdenziali ed assistenziali dei soci lavoratori, contribuisce al rinnovo dei Contratti Collettivi nazionali già siglati e alla predisposizione dei nuovi Contratti mirati a tutelare la competitività delle imprese associate ed a colmare il gap esistente tra fabbisogno contrattuale e nuove figure imprenditoriali cooperative;

FONDI MUTUALISTICI – L’A.C.S. assiste le cooperative aderenti e non alle Centrali nella presentazione delle domande di finanziamento agli enti preposti alla gestione con finalità non lucrative dei Fondi mutualistici (o allo Stato) per la promozione e lo sviluppo della Cooperazione e, in particolare, in occasione dei bandi annuali di concorso per l’erogazione dei contributi finalizzati alla costituzione di nuove Società Cooperative, con particolare attenzione alla creazione ed alla crescita dell’occupazione giovanile. Promuove la costituzione di Consorzi tra Cooperative, al fine di facilitare l’accesso da parte degli enti consorziati alle sovvenzioni pubbliche e la loro partecipazione a bandi nazionali e comunitari;

ENTE BILATERALE –
CERTIFICAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO - Il nostro Ente Bilaterale E.B.U.C. (LOMBARDIA) può certificare tutti i rapporti di lavoro. Potrà inoltre certificare i contratti di Appalto in base alla Legge Biagi.
Garantisce la certificazione dei rapporti di lavoro instaurati dalle Cooperative associate, con particolare attenzione ai rapporti dei soci coimprenditori in base ai Regolamenti interni adottati nonché all’introduzione di trattamenti economici integrativi. Oltre alla certificazione dei rapporti di lavoro, garantisce rapporti permanenti di confronto con le Istituzioni o gli Enti competenti di livello regionale su tutte le tematiche della formazione professionale e dell'ambiente, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché la partecipazione alle politiche formative della Comunità Europea;

ASSISTENZA A IMPRESE COOPERATIVE E NON COOPERATIVE – L’A.C.S. è in grado di fornire la debita assistenza a cooperative appartenenti ad ogni settore ( produzione e lavoro,lavoro agricolo, sociali, di conferimento prodotti agricoli e allevamento, edilizie di abitazione, pesca, consumo,
dettaglianti, trasporto,consorzi agrari,banche di credito cooperativo,consorzi e cooperative di garanzia e fidi
altre cooperative).Inoltre può associare ed assistere altre associazioni nonché imprese di qualsiasi tipologia (individuale, società di persone, società di capitali).

SERVIZIO CREDITO E BASILEA 2 - fornisce assistenza e consulenza sulle nuove modalità di accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese, con lo scopo di informare ed aggiornare le cooperative associate in merito alla riforma del sistema bancario, riferendosi in particolare alla compatibilità tra le esigenze connesse allo sviluppo dell’Imprenditoria Cooperativa ed i nuovi Accordi di Basilea 2. L’A.C.S. ha organizzato un servizio di assistenza alla predisposizione della documentazione necessaria per l’accesso al credito agevolato “Foncooper” (di cui al Titolo I della Legge 27/02/1985 n. 49 - Legge Marcora - e successive modifiche ed integrazioni, istituito presso il Coopercredito - Gruppo BNL). L’A.C.S. si propone inoltre di istituire strutture di supporto al credito, nella forma giuridica di Consorzi fidi; SERVIZIO IMMIGRAZIONE - è stato costituito tra alcune rilevanti Cooperative Sociali associate all’A.C.S. quale strumento di servizi con l’obiettivo di favorire la qualificazione professionale e l’inserimento occupazionale delle persone immigrate, anche in relazione ai mercati dei rispettivi Paesi di provenienza;

FONDO FORMAZIONE CONTINUA – l’A.C.S., mediante il Fondo interprofessionale , d’intesa con il sindacato di riferimento, promuove e finanzia piani di formazione continua per i lavoratori delle imprese cooperative associate e loro partecipate sia a livello aziendale e settoriale, che in ambito regionale ;

SERVIZIO REVISIONE BILANCI – L’A.C.S. ha stipulato convenzioni con società di revisione di primaria importanza ed operative in tutto il territorio regionale aventi ad oggetto la certificazione obbligatoria del bilancio delle cooperative in possesso dei requisiti indicati nell’art.15 della L.59/92, ed in considerazione delle novità normative di riferimento introdotte dalla riforma del diritto societario;

ASSISTENZA COMMERCIALE - mediante la promozione commerciale segnala alle associate le richieste pervenute e le assiste nella contrattazione degli accordi con i committenti.

ASSISTENZA LEGALE - assicura la consulenza e la tutela di natura legale e giurisprudenziale, l'assistenza per vertenze, contenzioso ed problematiche connesse all'attività delle cooperative.

ASSISTENZA FISCALE - assicura la consulenza e l'assistenza per tutti gli aspetti di natura fiscale, tributaria legati alla gestione delle Cooperative.

ASSISTENZA FINANZIARIA - assicura la consulenza continua relativa a tutte le pratiche predisposte dalle cooperative per la richiesta e l'ottenimento di prestiti, mutui e finanziamenti agevolati, nonché contributi previsti dalla legge.

ASSISTENZA PREVIDENZIALE - assicura la consulenza e l'assistenza nei rapporti quotidiani tra soci - lavoratori e cooperative e nelle situazioni di contenzioso con gli Enti previdenziali (INPS, INAIL).

ASSISTENZA SINDACALE - Tutte le associate possono richiedere l'assistenza dell'ACS per le vertenze sindacali e per le conciliazioni davanti alla Direzione Provinciale del Lavoro e all’E.B.U.C.

DOCUMENTAZIONE - a tutte le associate fornisce gratuitamente, per poter adempiere a quanto prescrive la legge 142/2001 (socio lavoratore ), lo statuto, la domanda di ammissione a socio, il regolamento per ogni tipo di cooperativa (lavoro, trasporti, edilizia ecc.), il contratto di socio lavoratore.

CAMERA DI COMMERCIO - possiamo far ottenere la carta SMART CARD, per la firma elettronica obbligatoria per tutti coloro che depositano qualsiasi documento alla Camera di Commercio.

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Decreto nomina Roberto Fasciani
commissario liquidatore della COMIN COOP

Decreto nomina Roberto Fasciani<br>commissario liquidatore della COMIN COOP
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Workshop sul tema il ruolo delle cooperazione nella provincia di Pavia

Workshop sul tema il ruolo delle cooperazione nella provincia di Pavia
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